Pretty Woman e American Gigolò, o Ufficiale e gentiluomo… la carriera di Richard Gere (che incontrammo a Roma per la presentazione del film) è sicuramente costellata di titoli rimasti nella leggenda, e non solo dell'attore di Filadelfia. Ma altrettanto certo è che tra quelli ci sia anche l'Hachiko - Il tuo migliore amico di Lasse Hallstrom del 2009, un film basato su una storia vera e rimasto nel cuore degli spettatori di tutto il mondo (anche se non negli annali del cinema o nei palmares di festival e concorsi)…
Il film. Il film parla della storia di Hachi, un cane di razza Akita, e della straordinaria e indissolubile amicizia con il suo padrone (Richard Gere, nei panni del professor Parker). Il potere dei sentimenti mostrato attraverso l'assoluta e incondizionata dedizione di un cucciolo; un'amicizia pura e senza limiti in cui anche il più semplice fra i gesti diventa la più grande manifestazione di affetto mai ricevuta.
Dietro le quinte. Il film è il remake di Hachiko Monogatari di Seijiro Kôyama del 1987, storia esemplare e tra le vette di quel sottogenere cinematografico dedicato all'amore tra uomini e animali (i cani in particolare, come vedremo nel prossimo Alpha). Una storia entrata nella leggenda, come dimostra la statua dedicata al cane che ancora campeggia di fronte all'uscita della stazione di Shibuya a Tokyo. D'altronde il cane in questione è un Akita/Akita Ainu originario delle regioni settentrionali giapponesi… Per rappresentare il quale, sullo schermo, vennero utilizzati tre diversi esemplari (Chico, Layla e Forrest), invecchiati con del trucco che ne sbiadisse il colore del mantello e dei piccoli pesi che gli tenessero bassi orecchie e coda.
Consigli.it per voi: Non trascurate il vostro amico a quattro zampe in questo Natale!
Perché vederlo. Per scoprire la storia vera (accaduta negli anni Venti e qui trasposta nel Connecticut) che è diventata un mito moderno. Una storia d'amore e una delle più intense interpretazioni di Richard Gere, protagonista umano della storia portata sullo schermo da un Lasse Hallström poche volte così commovente e capace di mettere d'accordo critica e pubblico. Una storia di lealtà e 'karma canino', che con la sua magia si conferma ancora in grado di emozionare i pubblici più restii ed emotivamente prevenuti
Il film. Il film parla della storia di Hachi, un cane di razza Akita, e della straordinaria e indissolubile amicizia con il suo padrone (Richard Gere, nei panni del professor Parker). Il potere dei sentimenti mostrato attraverso l'assoluta e incondizionata dedizione di un cucciolo; un'amicizia pura e senza limiti in cui anche il più semplice fra i gesti diventa la più grande manifestazione di affetto mai ricevuta.
Dietro le quinte. Il film è il remake di Hachiko Monogatari di Seijiro Kôyama del 1987, storia esemplare e tra le vette di quel sottogenere cinematografico dedicato all'amore tra uomini e animali (i cani in particolare, come vedremo nel prossimo Alpha). Una storia entrata nella leggenda, come dimostra la statua dedicata al cane che ancora campeggia di fronte all'uscita della stazione di Shibuya a Tokyo. D'altronde il cane in questione è un Akita/Akita Ainu originario delle regioni settentrionali giapponesi… Per rappresentare il quale, sullo schermo, vennero utilizzati tre diversi esemplari (Chico, Layla e Forrest), invecchiati con del trucco che ne sbiadisse il colore del mantello e dei piccoli pesi che gli tenessero bassi orecchie e coda.
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Perché vederlo. Per scoprire la storia vera (accaduta negli anni Venti e qui trasposta nel Connecticut) che è diventata un mito moderno. Una storia d'amore e una delle più intense interpretazioni di Richard Gere, protagonista umano della storia portata sullo schermo da un Lasse Hallström poche volte così commovente e capace di mettere d'accordo critica e pubblico. Una storia di lealtà e 'karma canino', che con la sua magia si conferma ancora in grado di emozionare i pubblici più restii ed emotivamente prevenuti
La scena da antologia. Più di una, ma soprattutto quelle capaci di rendere unica la lettura di questo classico giapponese da parte del regista svedese: ossia tutte le sequenze che viviamo dal punto di vista dello stesso protagonista a quattro zampe. Una soggettiva canina che ci permette di immedesimarci nell'incredibile Hachi, osservando il nostro mondo con i suoi occhi (e con lo sguardo 'decolorato' che si dice abbiano i canidi).
Premi. Nulla da segnalare, se non la nomination al Georges Award per il Best Foreign Drama Movie dei Russian National Movie Awards del 2010.
Dove e quando. Alle 21.21 su Canale 5, canale 5 del digitale terrestre e della piattaforma satellitare TivùSat.
