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Stasera in TV 25 luglio: S is for Stanley, un italiano alla corte di Stanley Kubrick

La storia vera di Emilio D’Alessandro, autista personale e amico del grande regista

S is for Stanley

S is for Stanley

25.07.2018 - Autore: A.L. 
Autista, uomo di fiducia, tuttofare che come una comparsa silenziosa assiste alla lavorazione delle pellicole più famose del grande regista nato in America ma naturalizzato britannico. S is for Stanley è un documentario firmato da Alex Infascelli che racconta la figura di Emilio D’Alessandro, autista italo-inglese emigrato a Londra che per trent’anni, dal 1971 al 1999 è stato autista e uomo di fiducia della famiglia Kubrick e in particolare di Stanley. 

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Il film. Una storia d’amicizia che D’Alessandro ha raccontato nel 2012 nella sua biografia Stanley Kubrick e me e che Infascelli ha deciso di adattare per il cinema nel 2015. Dai ricordi di D’Alessandro emerge un ritratto inedito del regista e della sua arte di cui D’Alessandro diventa testimone e contemporaneamente grande estimatore. Il documentario è un viaggio nella memoria delle persone e degli oggetti che sono appartenuti al noto regista. In particolare nel film viene ricordato il carteggio tra i due uomini che descrive un’atmosfera di grande confidenza mentre un’intera parte della pellicola è dedicata agli aneddoti sui suoi film e sugli attori che hanno lavorato con il regista come Jack Nicholson, Tom Cruise e Nicole Kidman. D’Alessandro e Infascelli danno un tono caldo al documentario, quello di un racconto semplice ma non semplicistico che a suo modo diventa parte dell’eredità artistica su Stanley Kubrick

 
Dietro le quinte. Come viene raccontato nel documentario, D’Alessandro incontra Kubrick quando viene chiamato come abile autista per trasportare dagli studi di Borehamwood a un appartamento a Thamesmead la famosa scultura Rocking Machine di Herman Makkink, scelta da Stanley Kubrick per il suo film Arancia meccanica. Nevica molto per strada e D’Alessandro riesce nell’impresa solo grazie alle sue doti di pilota sportivo. 
 
La scena da antologia. Quando lo spettatore riesce a sbirciare nella stanza dei ricordi di D’Alessandro e la scopre piena di cimeli e oggetti di scena presi dal set. 
 
Perché vederlo. Un racconto della semplicità di un’amicizia pura fuori dai tradizionali omaggi retorici al genio e al suo estro.
 
I premi. David di Donatello per il miglior documentario di lungometraggio nel  2016. 
 
Dove e quando. Alle ore 21:16 su Rai 5.