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Stasera in TV, 25 febbraio: Showgirls, sesso e tradimenti nello scult di Paul Verhoeven

Famoso per essere uno dei peggiori film degli anni '90, Showgirls è una miscela di sesso, ricatti e intrighi sui palchi topless di Las Vegas. In prima serata su Nove

Showgirls

25.02.2017 - Autore: Marco Triolo (Nexta)
Stasera, in seconda serata su Nove, sarà trasmesso uno “scult” degli anni '90, Showgirls di Paul Verhoeven, regista di Basic Instinct e Atto di forza. Vi serve una ragione per rivederlo o scoprirlo per la prima volta? Niente paura, continuate a leggere...
 
Il film. Nomi Malone (Elizabeth Berkley) è una ragazza in fuga da un passato misterioso, quando arriva facendo l'autostop a Las Vegas. Lì instaura un rapporto di rivalità con Cristal (Gina Gershon), ballerina topless di un casinò dove anche lei finisce a lavorare. Dopo aver spinto Cristal giù per le scale in un alterco, Nomi inizia a scalare la vetta, in una spirale di sesso e ricatti, dimenticandosi degli amici. Ma quando la sua coinquilina e migliore amica viene stuprata, decide di farsi giustizia da sé...

 
Dietro le quinte. Non prendiamoci per i fondelli: Showgirls è considerato uno dei peggiori film degli anni '90. Eppure, col passare del tempo, è diventato un oggetto di culto in quanto diretto da Paul Verhoeven e scritto da Joe Eszterhas, sceneggiatore di Basic Instinct. Eszterhas incassò due milioni in anticipo per scrivere la sceneggiatura e 1,7 milioni quando la United Artists lo comprò, diventando lo sceneggiatore più pagato dell'epoca. Le premesse c'erano tutte: la coppia di autori di Basic Instinct (un film certamente sopravvalutato, ma comunque di culto), la voglia di Verhoeven di realizzare la sua personalissima versione di un classico musical MGM. Il cast, che include Kyle MacLachlan e Gina Gershon, oltre che la protagonista Elizabeth Berkley, proveniente da Bayside School e in cerca di una nuova vita al cinema. Eppure tutto questo non portò a un successo in sala, anche per via del severo divieto (ai minori di 17 anni) imposto in USA. Più tardi, però, il film divenne un best-seller in home video, recuperando i soldi del budget. E oggi non mancano quelli che lo rivalutano come riuscita satira di costume.
 
Perché vederlo. Perché effettivamente la carica erotica e il sesso non mancano: d'altro canto è realizzato dagli autori di Basic Instinct. Perché è un modo abbastanza efficace per capire usi e costumi cinematografici di fine Ventesimo Secolo, e in questo senso vale più come documento che come film in sé. E poi, con la giusta compagnia di amici, c'è di che sorridere e ridere...



La scena da antologia. La lap-dance di Elizabeth Berkley, attesa con ansia da tutti i ragazzini cresciuti con Bayside School e innamorati della sua Jessie.
 
I premi. Razzies (i premi ai peggiori film dell'anno) a valanga. Sette in totale, un record all'epoca: peggior film, attrice, regista, sceneggiatura, nuova star, coppia cinematografica (qualunque combinazione!) e canzone. Verhoeven accettò con grande auto-ironia il premio al peggior regista apparendo di persona alla cerimonia. Più avanti, il film avrebbe collezionato un ottavo Razzie al peggior film dello scorso decennio, nel 2000.
 
Dove e quando. Su Nove alle 23:01.

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