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Stasera in TV, 25 febbraio: Il postino, l'addio indimenticabile di Massimo Troisi

L'ultimo film dell'artista napoletano è un'opera ricca di poesia e di emozione, come il suo interprete, scomparso subito dopo le riprese.

25.02.2018 - Autore: Mattia Pasquini (Nexta)
A oltre venti anni dall'ultimo ciak di Il postino di Michael Radford, il film testamento di Massimo Troisi continua a essere una perla cui è difficile rinunciare. Per la bellezza della storia, interpretata dall'attore napoletano con Philippe Noiret (nei panni dell'esule Pablo Neruda) e Maria Grazia Cucinotta, e per la figura dello stesso protagonista, divenuta icona eternata dall'amore di tutto il pubblico.

Il film. Siamo in Italia, all'inizio degli anni Cinquanta, per la precisione in una piccola isola del Mediterraneo. È qui dove il poeta cileno Pablo Neruda ha trovato riparo durante il suo esilio. Ed è qui dove conosce Mario, un giovane che si rifiuta ostinatamente di diventare ciò che il destino gli impone, ovvero un pescatore. Assunto come postino personale di Neruda, poco alla volta il 'ribelle' muterà tutta la propria esistenza...



Dietro le quinte. Quelli più toccanti e sorprendenti sono nelle confidenze condivise dal regista Michael Radford in una nostra vecchia intervista, che ci mostrano un Massimo Troisi commovente e coraggioso, su un set complicato e sempre ...'in bilico'.

Perché vederlo. Non sono molte, purtroppo, le occasioni di godere della comicità leggera e della umanità di un artista che ci ha lasciato tanto presto, proprio il giorno dopo la fine delle riprese di questo film, conclusesi il 3 giugno del 1997. Ulteriore dimostrazione dell'intensità e del desiderio di Troisi di raccontare una storia tanto pregna delle sue idee sull'amore e la vita. Che trasmettono calore, serenità, bellezza a un'opera unica, incantatrice e ispirata, delicata e poetica, che lascia nello spettatore un ricordo indelebile anche grazie all'apporto di una grande fotografia, dei colori delle location e delle melodie premiate dall'Oscar.
 

La scena da antologia. Lo svilupparsi dell'amicizia tra i due protagonisti attraversa una serie di fasi e di momenti indimenticabili, da rivedere perché "come la poesia", che - come dice il film - "quando la spieghi diventa banale; meglio di ogni spiegazione è l'esperienza diretta delle emozioni". Ma la conclusione del film, quell'ultimo messaggio registrato da Mario, non può non commuoverci sempre ripensando alla storia di Massimo e leggendolo come un suo addio.

I premi. Cinque nomination e una vittoria ai Premi Oscar (per la Miglior colonna sonora, a Luis Bacalov, da poco scomparso) furono di certo il metro del successo di un film premiato un po' ovunque - dai Nastri d'Argento ai David di Donatello, dai Lumiere ai BAFTA - e divenuto Opera immortale del nostro cinema.

Dove e quando. Alle 21:10 su Paramount Channel, canale 27 del digitale terrestre e della piattaforma satellitare TivùSat.