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Stasera in TV 24 giugno: sensibilità e coraggio della ragazza delle balene sono la sorpresa più bella

Nel film più famoso della regista del prossimo Mulan la cultura maori e le splendide location della Nuova Zelanda.

24.06.2018 - Autore: Mattia Pasquini
La sorprendente Keisha Castle-Hughes (australiana di nascita, neozelandese per cittadinanza e di madre maori) venne candidata agli Oscar 2004 come migliore attrice protagonista per il ruolo di Paikea. Una interpretazione incredibile nel fiabesco La ragazza delle balene di Niki Caro, che dopo aver apprezzato in North Country - Storia di Josey, McFarland e La signora dello zoo di Varsavia vedremo alle prese con la versione Live Action del Classico Disney Mulan.

Il film. Paikea, il primo antenato del popolo Maori, raggiunse le coste della Nuova Zelanda sul dorso di una balena. Oggi la sua giovane discendente - e omonima - Pai è decisa a rinnovare l'antica leggenda. Contro il parere della famiglia si esercita infatti nei canti e nelle danze tribali, determinata a resuscitare lo spirito guerriero degli antenati, a ridare dignità alla propria gente e a diventarne leader morale sebbene sia nata donna. E saranno le balene le migliori alleate di Pai nella lotta contro i pregiudizi e ad aiutarla a realizzare il suo sogno...



Dietro le quinte. Tratto dal romanzo 'La Balena e la Bambina' di Witi Ihimaera, il film approfittò ampiamente del supporto degli abitanti di Whangara, in particolare dei bambini, e di un gatto locale, visibile in diverse scene e non previsto nelle riprese, ma che venne lasciato entrare e uscire a piacimento dal set e ribattezzato Ringworm. Quanto alle balene del film, sono in realtà quelle di alcuni filmati dei veri mammiferi combinate con modellini a grandezza reale e CGI. La scena in cui la piccola protagonista ne cavalca una, venne veramente girata a circa 30 km dalla riva e fu "terrificante" a detta della stessa, che mentì alla regista per non essere scartata ma all'epoca non sapeva nuotare.

Vocabolario. Potrebbe essere utile sapere il significato delle parole Maori utilizzate nel film e lasciate in originale nella storia: Te Reo - Lingua Maori. Kaumatua - Maggiore. Rangatira - Capo. Wharenui - Casa di raccolta. Tikanga - Dogana. Whakapapa - Genealogia. Tapu - Sacro. Waka - Canoa. Haka - Danza tradizionale. Karanga - Chiamata. Karakia - Preghiera. Taiaha - Bastone da combattimento. Mau rakau - Lotta con i bastoni. Moko/Mokopuna - Nipote. Marae - Luogo di incontro.

Perché vederlo. Una pellicola di fin troppo semplice lettura - coerentemente con il tono favolistico impresso alla storia dalla regista di origine neozelandese - ma estremamente gradevole, sin dalla mano che la racconta. E che mette una cura estrema nella rappresentazione della comunità Maori, al centro di un film capace di commuovere gli adulti e appassionare i più giovani, forte anche dei paesaggi straordinari sullo sfondo. Il candore e la delicatezza si intrecciano con il dolore per la non accettazione e l'estraneità che assume molte forme sullo schermo. Temi importanti, mostrati non senza spiritualità e sensibilità, anche ambientale e animalista, che ci accompagneranno ben oltre la conclusione della vicenda, trasmettendoci in compenso un gran senso di libertà e di resistenza.



La scena da antologia. Tra le varie ed emozionati, soprattutto quelle legate alla comunità e alla presenza degli splendidi cetacei co-protagonisti, è probabilmente la sequenza del discorso di Pai uno dei momenti più toccanti del film. Una scena che, a detta della stessa regista (stando al Commento della versione Home Video), venne realizzato in un'unica ripresa e usando due sole macchine da presa.

I Premi. Il riconoscimento di Miglior lungometraggio agli Environmental Media Awards deve essere stato uno dei più gratificanti, per un film che oltre a fare l'en plein agli Oscar neozelandesi per cinema e tv (con nove premi su nove nomination) e a raccogliere molti plausi in tutto il mondo, vinse il Premio della Critica del Festival di Rotterdam, quello di Miglior Film ai BAFTA del 2003 e il sempre ambitissimo Premio del pubblico del TIFF di Toronto.

Dove e quando. Alle 21.30 su LA7d, canale 29 del digitale terrestre e della piattaforma satellitare TivùSat.