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Stasera in TV, 21 settembre: Torna l'UltraViolenza di Arancia Meccanica

Censurato, proibito, bandito, poi riabilitato e mai troppo celebrato ecco il capolavoro di Stanley Kubrick

21.09.2016 - Autore: Mattia Pasquini (Nexta)
Non ci sono parole per descrivere un capolavoro come Arancia Meccanica di Stanley Kubrick, film del 1971 ritirato dalle sale e dalle videoteche inglesi e bandito a lungo anche in Italia. La modernità e la forza della storia e delle sue immagini testimoniano una volta di più il genio e il perfezionismo del grande regista scomparso nel marzo del 1999, e rendono un omaggio assoluto - non a caso si tratta dell'adattamento più fedele realizzato da Kubrick - al testo originario, l'omonimo romanzo di Anthony Burgess.

Il film. Alex (Malcolm McDowell) è la violenza allo stato puro. Teppista minorenne in una Londra di un futuro ipotetico, stupra, ruba, uccide, incendia senza paure, esitazioni né rimorsi. Al suo fianco i fedeli Drughi, la band che lo segue sempre. Almeno fino al giorno in cui la polizia lo cattura e lo mette nelle mani di uno scienziato che lo sottopone alla Cura Ludovico, un trattamento speciale che dovrebbe 'guarirlo' e permettere il suo reinserimento nella società. Sempre che questa sia la soluzione migliore…



Dietro le quinte. Ritirato dalla programmazione britannica fino al 2000 (anno della scomparsa del regista) dopo le minacce di morte ricevute dai coniugi Kubrick, il film fu un vero caso per lungo tempo, non solo nel Regno Unito. Fu altresì l'unico - insieme a Un uomo da marciapiede - 'X Rated' della storia a essere nominato come Miglior Film agli Oscar. D'altronde la maniacalità del vecchio Stanley era stata tale nella realizzazione che anche una volta distribuito i controlli - per evitare che qualche distributore potesse effettuare tagli non autorizzati - erano costanti, al punto da ritirare e sostituire le copie ogni settimana. Ma chi ricorderà di più il set sarà sicuramente il protagonista Malcolm McDowell, costretto a interagire con un vero serpente (perché apparisse più intimidito, avendone il terrore, per scelta del sadico regista) e a uscire dalla scena della tortura con una vera abrasione della cornea, a causa dello strumento posto sui suoi occhi e nonostante la presenza di un vero dottore in scena, proprio per controllare che tutto filasse liscio e che gli occhi non si seccassero.

Perché vederlo. Perché è un film che opera e funziona su più livelli. Partiamo da quello emozionale. E’ un film senza dubbio “disturbante”, per la sua ultraviolenza, per il brivido che suscita l’ipotesi del futuro che ci propone, per l’inserimento di momenti divertenti soprattutto perché sadici. Lo spettatore avverte in qualche modo di essere costantemente manipolato dal regista mentre guarda il film. Che a livello tecnico è perfetto. Le scelte di ambientazione, di scenografia e musica lo hanno reso assolutamente iconico: il Korova Milk Bar, dove Alex e i Drughi bevono il loro lattepiù, il latte alla mescalina, solo per citare la più nota, e l’utilizzo di brani classici come il Guglielmo Tell di Rossini e della Nona Sinfonia di Beethoven legati inscindibilmente al male e alla violenza, erano e sono ancora oggi estremamente audaci e potenti. Così come potente è il quesito filosofico che il film pone sul libero arbitrio: Perdiamo la nostra umanità se siamo privati della possibilità di scegliere tra il bene e il male? E’ un ragionamento inquietante ma al contempo intrigante quello che Kubrick ci porta a seguire, al punto da farci provare empatia con un sociopatico.



La scena da antologia. 'I'm singing in the Rain', cantava Gene Kelly qualche anno prima (prima anche di indignarsi al punto da non salutare più Malcolm McDowell, che aveva casualmente scelto la prima canzone che gli era venuta in mente da cantare in una prova chiesta dal regista). Come avrebbe potuto immaginare che quel manifesto di gioia e libertà venisse sovrapposto a una delle immagini di violenza più celebri del cinema contemporaneo? La 'visita a sorpresa' a casa del vecchio Frank Alexander e lo stupro successivo sicuramente è - insieme all'incipit del Korova, al sesso a tre a velocità doppia (in realta girata in un'unica ripresa di 28 minuti) e del pestaggio dell'ubriacone - uno dei momenti più iconici del capolavoro di Kubrick. Anche se vale la pena segnalare il momento della rieducazione di Alex come uno di quelli più moderni in assoluto, non a caso citato da Steven Spielberg nel suo Minority Report, dichiaratamente: "Non ho avuto l'ossessione di doverlo compiacere. Abbiamo messo una scena, quella dell'operazione agli occhi, che è una citazione e un omaggio a Arancia Meccanica. Se Stanley fosse vivo direbbe che gliela abbiamo rubata".

I Premi. Fu in Italia che il film venne riconosciuto da subito per quello che era, ricevendo un Nastro d'Argento per il Regista del Miglior Film Straniero e un Premio Pasinetti alla Mostra di Venezia, dove il film venne presentato. Per il resto, tante nomination, e basta: WGA e DGA Award, National Society of Film Critic, BAFTA (7!), Golden Globe (3) e agli Oscar (Film, Regia, Sceneggiatura non originale e Montaggio).

Dove e quando. Alle 21:00 su Iris, canale 22 del digitale terrestre e 11 della piattaforma satellitare TivùSat.

Per saperne di più:
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