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Stasera in TV 2 settembre: Romanzo criminale, com'è nato il mito moderno della malavita romana al cinema

La malavita romana e il fascino del male nel film che ha inaugurato un genere 

Romanzo criminale

Romanzo criminale

02.09.2018 - Autore: A.L. 
Romanzo criminale ha portato la malavita della Roma di periferia al cinema, e così facendo ha rivitalizzato e modernizzato un immaginario ambiguo, anti-eroico, fatto di doppiezze e di paradossi, scoprendo una linfa creativa prolifica che dura ancora oggi. Cosa sono il Numero 0 di Suburra e Suburra - La serie se non i cugini alla lontana del Freddo, del Libanese e del Dandi di Romanzo criminale?

Per creare Romanzo criminale il regista Michele Placido insieme ai suoi sceneggiatori Petraglia, De Cataldo e Rulli, si rivolge al mondo del potere giudiziario portando al cinema il romanzo del giudice Giancarlo De Cataldo ispirato alle vicende della banda della Magliana. Tra fiction e realtà ciò che emerge dal racconto è la vividezza del ritratto delle passioni e degli umori dei piccoli grandi criminali di periferia uniti dall'amicizia ma spesso divisi da una sete di potere irrefrenabile che li vuole portare dall'essere gli ultimi, per nascita e ceto, a essere i primi. Non importa il prezzo da pagare per l'ambizione sfrenata di essere qualcuno. Così nel 2005 ad alcuni dei migliori attori italiani - Pierfrancesco Favino, Claudio Santamaria, Kim Rossi Stuart ed Elio Germano, Stefano Accorsi e Riccardo Scamarcio - viene data l'occasione di recitare in un film a forte trazione italiana e romana. Il resto è storia nota; conquisteranno il pubblico e spianeranno al strada alla serie di successo omonima. 



Il film. Il Freddo, il Dandi, il Libanese, sono tre amici di infanzia che piano piano, grazie a intelligenza e a una coscienza priva di scrupoli, mettono su una banda pericolosa ed efferata: la banda della Magliana. Così nasce la leggenda del gruppo criminale raccontata dal film e intrecciata a eventi storici che segnarono la storia dell'Italia negli anni Sessanta - Settanta - Ottanta. A reggere il film è l'alchimia tra i tre protagonisti, tutti espressione di una coscienza diversa del crimine e dell'etica criminosa, se di etica si può parlare. Con il crescere della banda, qualcuno vorrà ritirarsi e comincerà a rimpiangere la normalità e qualcun altro vivrà questa decisione come un tradimento. Verrà prima l'ambizione o l'amicizia?



Dietro le quinte. Michele Placido avrebbe voluto Paz Vega per il ruolo della conturbante Patrizia ma poi l'attrice dovette rinunciare al ruolo per via di impegni precedenti. 

La scena da antologia. La scena in cui Freddo decide di iniettarsi del sangue infetto pur di riacquistare la libertà e rivedere la sua amata Roberta (Trinca). 

Perché vederlo. Un racconto pieno di pathos, a volte anche troppo, che però ha un suo valore cinematografico e che soprattutto ha creato un filone moderno di storie 'criminali'. 

Dove e quando. Alle ore 21:17 su Rete 4.