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Stasera in TV, 14 gennaio: Le mille sorprese del Verdone 'Grande Figlio di Puttana' di Borotalco

Le fantasie del timido 'bamboccione' romano ancora conquistano e sanno farci ridere, a distanza di 35 anni

14.01.2017 - Autore: Mattia Pasquini (Nexta)
Uno di migliori film di Carlo Verdone, una fotografia italiana che è entrata nel nostro immaginario, il Borotalco del 1982 oggi viene tenuto in vita dalla freschezza che ancora dimostra e dall'incessante susseguirsi di scene cult e di personaggi iconici che ne compongono il cast.

Il film. Sergio, un imbranato venditore di enciclopedie a domicilio viene scambiato per un impresario della musica pop da un'affascinante collega di lavoro disposta ad aiutarlo. La bella Nadia, è appassionata di Lucio Dalla e spera che il sedicente Manuel Fantoni possa aiutarla, visti i suoi contatti e le conoscenze importanti che millanta… Ma tra bugie ed equivoci, tra i due si stabilisce un legame, che non tiene conto della promessa sposa di Sergio, e del suo burbero e manesco padre…



Dietro le quinte. Il racconto del retroscena più particolare dl film è quello che proprio Carlo Verdone fa sulla propria pagina ufficiale, ricordando come "per caso, grazie ad un fondoschiena da infarto, Moana Pozzi debuttò per la prima volta nel Cinema con me". Un esordio casuale per quella che è diventata una icona italiana. Un ulteriore esempio di quanto questo film abbia significato molto per molti degli interpreti coinvolti, come per esempio lo scomparso Angelo Infanti, il cui ruolo era stato inizialmente scritto per Vittorio Gassman, o gli Stadio di Gaetano Curreri, che persino determinarono un cambio nel finale del film - come lui stesso dichiarò - modificato dal regista in fase di ripresa per allacciarsi con il brano conclusivo 'Grande figlio di puttana'.

Perché vederlo. Con questo terzo film, Carlo Verdone riuscì a produrre una commedia più completa e matura delle precedenti prove - naive e sorprendenti - grazie anche a una cura del cast e delle location che ancora oggi restano tra gli elementi imprescindibili di Borotalco. Dalla presenza di Lucio Dalla e gli Stadio a Moana Pozzi e Anglo Infanti e Mario Brega, e senza trascurare le due anime femminili di Roberta Manfredi e di una apprezzatissima Eleonora Giorgi (con Isa Gallinelli di spalla), le caratterizzazioni umane e sociali create dal regista romano restano ancora oggi tra le migliori della sua carriera, e meglio orchestrate in un film che è entrato nella cultura popolare nazionale, più delle sue mere citazioni.



La scena da antologia. Le 'olive greche' e i "due de passaggio" di Mario Brega, la targhetta e 'le taglie' del vestito di Sergio, le prove di musical in mutande con Christian De Sica e chi più ne ha (o ricorda), più ne metta… Ma su tutte resta indimenticabile - e fondamentale per l'ingresso nel mito del film del già citato Infanti - la sequenza del racconto della sua vita da parte di Manuel Fantoni (Cuticchio Cesare non "appoggiava bene"...) a un affascinato Sergio Benvenuti e la sua 'appropriazione' da parte dell'imbranato millantatore protagonista.

I Premi. La Grolla d'oro e il premio del Montreal World Film Festival per la Miglior interpretazione femminile a Eleonora Giorgi, furono un 'assaggio' del trionfo tributato in Italia al film di Carlo Verdone, premiato con due Nastri d'argento (ancora per la Giorgi e per la colonna sonora di Lucio Dalla e Fabio Liberatori) e cinque - su nove nomination - David di Donatello: Miglior film, Miglior attore protagonista a Carlo Verdone, Migliore attrice protagonista a Eleonora Giorgi, Migliore attore non protagonista a Angelo Infanti e Miglior colonna sonora a Lucio Dalla e Fabio Liberatori.

Dove e quando. Alle 23.19 su Iris, canale 22 del digitale terrestre e 11 della piattaforma satellitare TivùSat.