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Il ritorno di Carlo Verdone: 10 cose che non sapevi sul regista

Sta per uscire L'abbiamo fatta grossa, 25° film di Carlo Verdone. Ripercorriamo la sua carriera attraverso alcuni divertenti aneddoti

Carlo Verdone

26.01.2016 - Autore: Marco Triolo (Nexta)
Usciva nel 1980 Un sacco bello, il primo film di Carlo Verdone regista. Trentasei anni spesi al servizio della commedia all'italiana per un autore completo – sceneggiatore, regista, attore – tra i più amati del nostro cinema. Film come Bianco, rosso e Verdone, Compagni di scuola e Viaggi di nozze hanno segnato un'epoca, trasportando negli anni '80 e '90 l'archetipo dell'uomo medio interpretato negli anni '50 e '60 da Alberto Sordi (che avrebbe lavorato con lui in Troppo forte e In viaggio con papà). Il 28 gennaio uscirà L'abbiamo fatta grossa, venticinquesimo film di Verdone, che il regista interpreta accanto ad Antonio Albanese. Con l'occasione, e per celebrare questo traguardo, ecco dieci cose che forse non conoscevate su Carlo Verdone.



Fu bocciato da suo padre. Mario Verdone, padre di Carlo, era un apprezzato critico e storico del cinema che insegnava presso l'università La Sapienza nel periodo in cui Carlo si laureò in Lettere Moderne con una tesi sul cinema muto. Ma il primo impatto con il padre in veste di insegnante non fu dei più rosei: Carlo venne infatti bocciato all'esame di storia del cinema e dovette ripeterlo!

L'incontro con Sergio Leone. Dopo il successo della trasmissione TV Non stop, dove aveva sperimentato molti dei personaggi che poi sarebbero apparsi nei suoi film, Verdone attese la chiamata giusta per entrare nel mondo del cinema. Rifiutò le proposte di Adriano Celentano e Pasquale Festa Campanile e accettò invece quella di Leone, che si propose come produttore del suo film d'esordio. Nasce così Un sacco bello, girato sotto l'egida di Leone, che Verdone ricorda come un maestro severissimo ma vitale.


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È cognato di Christian De Sica. La sorella di Verdone, Silvia, è sposata con Christian De Sica. I due sono anche amici sin da giovani e sono stati compagni di banco al liceo. Tanto che Compagni di scuola, in cui recita anche De Sica, è ispirato a una vera (e disastrosa) rimpatriata scolastica vissuta dai due amici. Una volta i due si picchiarono, quando Verdone diede a De Sica del "puttaniere" per aver iniziato a frequentare sua sorella (De Sica aveva 21 anni e lei 14).

È un appassionato di musica rock. Spesso, nei suoi film, Verdone ha dimostrato il suo amore per il rock: in Borotalco interpreta il venditore porta a porta di una Enciclopedia dei Colossi della Musica. In Maledetto il giorno che t'ho incontrato fa la parte di un giornalista impegnato a scrivere una biografia di Jimi Hendrix. In Posti in piedi in Paradiso ha un negozietto di vinili e cimeli rock, alcuni presi dalla sua vera collezione. È inoltre un batterista dilettante.

È anche appassionato di medicina. Per lui è un hobby, tanto che spesso gli amici lo chiamano per chiedergli consigli. Questo ha fatto diffondere la voce che fosse ipocondriaco, ma lui ha sempre negato. Nel marzo 2007 gli è stato conferito un riconoscimento dall'Università degli Studi di Napoli Federico II, una targa recante una frase del Giuramento di Ippocrate: “In qualsiasi casa entrerò, io vi andrò come sollievo per i malati”.



Lo schiaffo di Sergio Leone. Si diceva prima, un maestro severo. Leone, durante le riprese di Un sacco bello, disse a Verdone che, per girare una scena al telefono, avrebbe dovuto farsi due giri dell'isolato per avere un'aria più sconvolta. Verdone non seguì il consiglio e girò la scena lo stesso. Leone gli diede quindi uno schiaffo dopo il ciak, perché non lo aveva visto passare dalla finestra. Verdone usò l'aneddoto in una scena di Grand Hotel Excelsior di Castellano e Pipolo.

Ha frequentato Craxi. Nel 1989, Verdone apparve come testimonial in uno spot elettorale del Partito Socialista per le elezioni comunali di Roma. All'epoca, Verdone frequentava Craxi, che gli chiese la videocassetta di uno sketch TV in cui interpretava un anziano garibaldino.

Spesso sceglieva gli attori dalla strada. Per mantenere alto il tasso di romanità verace nei suoi film Verdone ha spesso reclutato non-attori direttamente dalla strada, o ha fatto recitare alcuni suoi assistenti. Come Pierluigi Ferrari, apparso in otto dei suoi film.



La benedizione di Alberto Sordi. Sergio Leone non era troppo convinto di Bianco, rosso e Verdone. Non gli andava a genio il titolo – per via di un precedente insuccesso di Sophia Loren intitolato Bianco, rosso e... – e temeva che il personaggio del logorroico Furio potesse allontanare gli spettatori. Così, organizzò una proiezione privata a cui parteciparono Verdone, Alberto Sordi, Monica Vitti e il calciatore Paulo Roberto Falcão. Tutti apprezzarono il film e Furio piacque molto a Sordi. Una benedizione che sciolse ogni riserbo di Leone.

Ha scritto un ruolo apposta per Mario Brega. Il grande caratterista del cinema di Sergio Leone fu adottato anche da Verdone, per tramite del suo celebre maestro. Brega appare in quattro film di Verdone, Un sacco bello, Bianco, rosso e verdone, Borotalco e Troppo forte. In quest'ultimo interpreta Sergio, un allibratore. Il ruolo non era previsto nel copione: fu l'insistenza di Brega nel voler prendere parte al film a convincere Verdone, che aggiunse la parte appositamente per lui.