Ci sono film culto il cui solo nome è capace di evocare un immaginario preciso e sensazioni che vanno dallo stupore, alla commozione, al divertimento. Con Suspiria di Dario Argento, la sensazione a cui il film si associa più largamente è il puro terrore.
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La pellicola del 1977 è infatti un vero e proprio culto del cinema horror ed è considerato una perla nella cinematografia del regista romano alla pari di Profondo rosso, pellicola del 1975. Il film ha avuto due sequel: Inferno (1980) e La terza madre (2007).
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La pellicola del 1977 è infatti un vero e proprio culto del cinema horror ed è considerato una perla nella cinematografia del regista romano alla pari di Profondo rosso, pellicola del 1975. Il film ha avuto due sequel: Inferno (1980) e La terza madre (2007).
Il film. Suspiria ha al centro della storia un’eroina femminile, Susy Benner (Jessica Harper). Un personaggio che in una Germanica gotica e minacciosa dovrà sfuggire alla minaccia del paranormale e della magia nera in quella che solo apparentemente appare come un’innocua accademia di danza. Il registro visivo e narrativo del film è fantastico e gotico e per fare in modo che la colorazione delle inquadrature fosse cupa e intensa come nelle intenzioni del regista, furono utilizzate pellicole a bassa sensibilità e il formato Technicolor 'classico'. Entrambe le tecniche, che nel momento della produzione del film erano considerate già troppo costose e in via d’estinzione sul mercato, consentirono tuttavia di realizzare una profondità di campo maggiore del normale e un vero e proprio shock di colorazione.
Dietro le quinte. In occasione del 40º anniversario, il film è stato restaurato in 4K ed è tornato al cinema il 30, 31 gennaio e il febbraio del 2017.
La scena da antologia. La caduta delle larve dal soffitto; uno dei momenti dove il film semina piccoli indizi di terrore.
Perché vederlo. Perché è un culto in grado di terrorizzare con le sue atmosfere conturbanti.
Dove e quando. Martedì 12 dicembre alle ore 23:02 su Rai 4.
