NOTIZIE

Stasera in TV 10 maggio: Una ladra di libri, l'Olocausto si intreccia con la Storia 

Un film delicato ed emozionante, che riesce a sfruttare Geoffrey Rush ed Emily Watson come duo 'di contorno'.

10.05.2018 - Autore: Mattia Pasquini
Un film toccante e a suo modo sorprendente, Storia di una ladra di libri di Brian Percival si rivelò un piccolo grande inatteso successo, premiando la scelta di adattare il romanzo omonimo di Markus Zusak (inizialmente pubblicato in Italia col titolo La bambina che salvava i libri nel 2005) e di affidarsi alla coppia Geoffrey Rush-Emily Watson, oltre che alla sorpresa Sophie Nélisse.

Il film. Germania, Seconda Guerra Mondiale. Liesel, una vivace e coraggiosa ragazzina, viene affidata dalla madre, incapace di mantenerla, ad Hans Hubermann, un uomo buono e gentile, e alla sua irritabile moglie Rosa. Scossa dalla tragica morte del fratellino, avvenuta solo pochi giorni prima, e intimidita dai “genitori” appena conosciuti, Liesel fatica ad adattarsi sia a casa che a scuola, dove viene derisa dai compagni di classe perché non sa leggere. Con grande determinazione, È tuttavia decisa a cambiare la situazione e trova un valido alleato nel suo papà adottivo che, nel corso di lunghe notti insonni, le insegna a leggere il suo primo libro, Il manuale del becchino, rubato al funerale del fratello. L’amore di Liesel per la lettura e il crescente attaccamento verso la sua nuova famiglia si rafforzano grazie all’amicizia con un ebreo di nome Max, che i suoi genitori nascondono nello scantinato e che condivide con lei la passione per i libri incoraggiandola ad approfondire le sue capacità di osservazione. Altrettanto importante diventa l’amicizia con un giovane vicino di casa, Rudy, che prende in giro Liesel per la sua mania di rubare i libri ma intanto si innamora di lei.



Dietro le quinte. Adattamento del romanzo di Markus Zusak Storia di una ladra di libri (The Book Thief), il film di Brian Percival fu protagnista - almeno in Italia - di una encomiabile iniziativa riguardante il bookcrossing, come spiegammo allora. Per il resto, interessante scoprire le esperienze degli attori sul set e l'importanza avuta dal La vita è bella di Roberto Benigni nella preparazione al ruolo della giovane Sophie Nélisse.

Perché vederlo. È di nuovo l'Olocausto visto dai bambini quello mostrato dal film di Brian Percival, già regista di alcuni episodi di Downton Abbey, la cui esperienza sembra influenzare il tono generale dell'opera, a tratti da sceneggiato televisivo. Eppure il testo originale mantiene la propria forza e, per quanto non esente da critiche (soprattutto relative a eccessi di sentimentalismo e a una sostanziale semplicità generale), ci offre una figura - quella della piccola protagonista - a suo modo esemplare. Che scopriamo nel suo rapporto con gli altri e con i luoghi segnati dal suo tempo, e con la quale diventa facilmente spontaneo empatizzare.
 

La scena da antologia. L'incontro di Liesel con i suoi nuovi genitori e l'ambientazione a Himmel Street, compresa la conoscenza di Rudy e compagnia - ma ancor più il furto del suo primo libro e la relazione che instaura con l'ebreo Max - sarebbero da segnalare come tappe fondamentali della vicenda raccontata nel film... Eppure è impossibile non ricordare il terribile momento del rogo dei libri, uno dei gesti più vergognosi e orribilmente simbolici della dittatura nazista.

I Premi. Il Grammy Award alla Miglior composizione strumentale per John Williams e i diversi riconoscimenti alla sorprendente Sophie Nélisse (Miglior attrice giovane per la Phoenix Film Critics Society Awards, gli Young Artist Awards, dell'Hollywood Film Festival e altri) non compensarono più di tanto la non quantificazione delle tante candidature raccolte, dal Premio Oscar al Golden Globe, dai BAFTA ai Satellite e ai Saturn (soprattutto per colonna sonora e Emily Watson attrice non protagonista).

Dove e quando. Alle 21:25 su Canale 5, canale 5 del digitale terrestre e della piattaforma satellitare TivùSat.