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Stasera in TV 10 gennaio: Batman v Superman: Dawn of Justice

In tempi di Justice League e Infinity Crisis, e dopo l'exploit di Wonder Woman, come prescindere da questo tassello del DCEU?

10.01.2018 - Autore: Mattia Pasquini (Nexta)
Il cosiddetto DC Extended Universe si arricchirà presto dei vari Aquaman, Shazam, Wonder Woman 2, Cyborg e Green Lantern Corps, ma il Batman v Superman: Dawn of Justice di Zack Snyder fu un vero evento nel continuum 'anti Marvel'. Criticato e da rivalutare, e non solo per la benedizione concessa da Christopher Nolan.

Il film. Lo scontro del secolo. Quando Bruce Wayne assiste alla distruzione del palazzo delle Wayne Enterprises a Metropolis, durante lo scontro tra Superman e Zod, decide di fermare il kryptoniano una volta per tutte nei panni di Batman, prima che provochi altri danni. Ma il giovane e geniale industriale Lex Luthor trama alle spalle di entrambi e li manipola per condurli all'inevitabile duello...



Dietro le quinte. Amichevolmente conosciuto con il working title "Sage and Milo" sul set e fuori, il film avrebbe potuto essere diverso, se Tom Hanks si fosse convinto a interpretare Lex Luthor e Jeffrey Dean Morgan Batman (invece di esser 'solo' il padre di Bruce Wayne). Alla fine fu Ben Affleck a spuntarla, come sappiamo, dedicandosi anima e -soprattutto - corpo al compito, con almeno due ore di allenamento al giorno, a partire dal giorno dell'ingaggio. Che accettò non appena seppe che questa versione dell'Uomo Pipistrello sarebbe stata basata sul personaggio di Frank Miller. Sempre dai fumetti viene un altro riferimento, quello del US GOV object 6-19-82 citato dal Dr. Stone nella clip relativa a Cyborg: il numero 6-19-82 è un riferimento diretto all'albo numero 1 dei New Teen Titans del giugno 1982, "Cyborg" appunto.

[Batman contro Superman contro Star Wars nel trailer mash-up di Zack Snyder]

Perché vederlo. Un "kolossale e costoso incipit", poi rinnegato da James Ivory e oggetto delle riflessioni dello stesso Ben Affleck. Eppure, l'undicesima apparizione di Batman e la sedicesima di Superman conserva qualche indubbio merito (soprattutto dopo la visione di altri cinecomic successivi eccessivamente incensati). Un viaggio che mostra qualche confusione e incongruenza, ma che ha il coraggio di affrontare un momento chiave nella storia dell'Uomo d'Acciaio (rivitalizzato dopo il deludente 'standalone') e dell'Universo DC tutto, colorendolo di tematiche importanti e spunti sociali e religiosi non banali. Oltre alla solita, immancabile e spettacolare azione, poche volte tanto ricca e cupa, almeno da questa parte della barricata.
 

La scena da antologia. Non tanto lo scontro epico, che ci permette per altro di ammirare la Wonder Woman migliore finora vista sullo schermo, quanto piuttosto il surreale e distopico sogno di Bruce Wayne che ci mostra un Superman dominante e crudele. Una visione di un futuro possibile, secondo alcune 'gole profonde' della produzione (tanto per tenere aperta ogni porta..), o uno sfogo del regista per aggiungere un tocco ancor più personale al suo Batman e staccarsi dal Cavaliere Oscuro che tutti avevamo ancora in mente?

I premi. Niente di positivo, purtroppo, visto che a fronte di una certa quantità di nomination importanti, la maggior parte dei riconoscimenti ottenuti furono di quelli cui non si ambisce: Golden Schmoes per la maggior delusione dell'anno, All Def Movie Award per il film che non avremmo voluto vedere e ben quattro Razzie Awards (compreso quello per la Peggiore coppia, intesa come quella composta da Ben Affleck e Henry Cavill).

Dove e quando. Alle 21.20 su Italia 1, canale 6 del digitale terrestre e della piattaforma satellitare TivùSat.