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Prime recensioni di House of Cards 4: “Un trionfante ritorno alla forma”

La stampa sembra apprezzare i primi episodi della quarta stagione, che vede il Frank Underwood di Kevin Spacey lottare per rimanere al potere contro la sua stessa moglie

House of Cards

02.03.2016 - Autore: Marco Triolo (Nexta)
“Un ritorno alla forma”, “più scandaloso, spietato” e “più puntuale che mai”. La critica sembra aver amato i primi sei episodi della quarta stagione di House of Cards, mostrati in anteprima ai giornalisti americani. Dopo una terza stagione in cui l'assenza di un vero scopo (l'ascesa alla presidenza era compiuta) e di un avversario credibile aveva lasciato i fan un po' delusi, Frank Underwood torna nel pieno delle forze in questi nuovi episodi targati Netflix.

 
“La stagione 4 vede il vulnerabile presidente in carica correre per la rielezione, col rischio di perdere tutto”, scrive Dominic Patten di Deadline, secondo cui la serie, a un certo punto, “vira verso la soap opera, ma grazie a una ben collaudata politica del rischio calcolato, si rimette presto nella rotta del solido drama”. Kevin Spacey e Robin Wright, nei panni degli ora separati coniugi Underwood, sono come sempre la spina dorsale della serie e “fanno impallidire molte coppie della politica, sia nella finzione che nella realtà”. Ma il vero titano, stavolta, è Michael Kelly, tornato al fianco di Frank nei panni del suo assistente Doug Stamper e capace di rimettersi in gioco con una performance “che ti fa venire voglia di attraversare la strada quando lo vedi arrivare, per paura di non vedere nemmeno la lama conficcarsi tra le tue costole”. “È anno di elezioni in America e House of Cards è più forte che mai”, conclude Patten.
 
Quello della vicinanza con gli eventi reali è un punto toccato da molti. Ed Power di The Telegraph, che definisce la quarta stagione “un ritorno alla forma deliziosamente cupo” e “trionfante”, si chiede: “In un mondo in cui Donald Trump è una forza elettorale plausibile, cosa può fare l'ignobile presidente Francis Underwood di Kevin Spacey per attirare la nostra attenzione?”. La risposta sta in un “plot elettrizzante, con diversi genuini colpi di scena e alcuni camei sconvolgenti” in cui Spacey è “una maligna forza della natura” e Robin Wright “non è mai stata meglio nei panni dell'ardentemente ambiziosa Claire”. Secondo Larry Bartleet di NME, per quanto Frank abbia di fronte diverse minacce in questa stagione, “la più grossa e drammatica è quella che i due rappresentano l'uno per l'altra”. La serie, conclude, “descrive personaggi molto approfonditi, sia principali che secondari, mette in discussione la capacità della politica di giocare pulito, ci fa sentire a nostro agio, ci fa ridere e poi ci strappa quella risata. È senza dubbio tornata in piena forma”. 

 
L'unica voce fuori dal coro è quella di Daniel Fienberg di The Hollywood Reporter, secondo cui l'assenza quasi totale di siparietti in cui Frank si rivolge al pubblico fa sì che lo spettatore difficilmente si senta coinvolto. “La performance di Spacey – aggiunge – che almeno aveva uno sfarzo teatrale all'inizio della serie, è diventata meno piacevole”. Nonostante ciò, Fienberg non nega che questo inizio di stagione sia migliore della scorsa: “Qui succedono molte più cose, molte delle quali assurde e forzate, ma è decisamente meglio della totale assenza di avvenimenti” che dominava gli scorsi episodi, in cui il comportamento amorale di Frank aveva smesso di essere “creativo, ambizioso e divertente”. Almeno questo è stato risolto.
 
House of Cards, in Italia, non sarà disponibile da subito su Netflix, ma ripartirà il 4 marzo su Sky Atlantic.