Lo Snatch di Guy Ritchie diventa una serie tv per Sony

Risale al 2000 il film Snatch - Lo strappo con cui Guy Ritchie si confermò regista interessante dopo il precedente Lock & Stock - Pazzi scatenati e prima dei vari RocknRolla e Sherlock Holmes (fingendo di dimenticare il Travolti dal destino diretto per la moglie, Madonna). Un film divenuto di culto per violenza e ipercinesi - e per i personaggi folli e sconclusionati affidati a un cast incredibile nel quale spiccavano Benicio del Toro, Jason Statham e Brad Pitt - che oggi potrebbe avere una nuova vita grazie al progetto televisivo messo in cantiere dalla Sony.

Probabilmente non ci saranno il regista o i protagonisti originari e non ci sono ancora date ufficiali o dettagli precisi, ma la notizia più importante è quella del via libera all'ipotesi di trattamento che dovrebbe portare alla realizzazione di una mini-serie di 10 episodi di un'ora ciascuno da trasmettere su Crackle, la piattaforma online della Major attiva dal 2007 (ma di fondazione precedente) e riservata a video-on-demand, film, tv e web show.

L'annuncio per ora arriva dalla stessa Sony, che lo ha diffuso durante la presentazione newyorkese del proprio palinsesto - insieme al rinnovo degli show The Art of More, Comedians in Cars Getting Coffee di Jerry Seinfeld e SuperMansion con Bryan Cranston - con un comunicato nel quale si legge l'intenzione di replicare il successo ottenuto dalla FX con la serie derivata dal cult dei fratelli Coen ("come successo con Fargo") e di rispettare lo spirito e le ambientazioni del film originale, tentando al contempo di "creare un nuovo mondo".

Ispirata a un vero furto di lingotti d'oro avvenuto a Londra, infatti, la serie dovrebbe focalizzarsi su un gruppo di ventenni aspiranti delinquenti che si imbattono in un furgone pieno di lingotti imponendosi così all'attenzione dei vertici della malavita e del crimine organizzato. Questi piccoli imbroglioni dovranno imparare rapidamente a muoversi nel sottobosco londinese e a districarsi tra poliziotti corrotti, lottatori gitani, padrini internazionali e criminali locali.