NOTIZIE

Game of Thrones: la recensione dell'episodio 7x06, Beyond the Wall

Grande avventura, grandissimi effetti speciali e momenti epici bastano a nascondere qualche difettuccio di scrittura nel prefinale della settima stagione

Game of Thrones

21.08.2017 - Autore: Marco Triolo (Nexta)
AVVISO: ENORMI SPOILER SUL PENULTIMO EPISODIO DI GAME OF THRONES!
 
Il minore numero di episodi in questa penultima stagione di Game of Thrones ha richiesto un ritmo più serrato nello svolgimento degli eventi. C'è chi sta criticando il fatto che i personaggi della serie abbiano praticamente sviluppato il teletrasporto, riuscendo ad attraversare distanze enormi nello spazio di un episodio o meno, ma era inevitabile: Il trono di spade va chiuso, dopo questo episodio, il 7x06, ne mancano appena sette al gran finale. Non era auspicabile mantenere il passo delle stagioni precedenti. E, francamente, non si capisce nemmeno quale sia il punto della critica: il cinema (e Game of Thrones è cinema, per quanto sia seriale) è costruito al montaggio, sono le ellissi narrative che lo fanno procedere. Dire che i personaggi di Game of Thrones si muovono più rapidamente perché lo fa la serie equivale ad ammettere di non aver mai visto un film in vita propria.



QUI IL TRAILER DEL FINALE DI STAGIONE.
 
Di critiche, certamente, se ne possono fare altre. Ad esempio il modo alquanto ruffiano con cui David Benioff e D.B. Weiss hanno scelto di gestire la storia d'amore in fieri tra Jon Snow e sua zia Daenerys Targaryen. Che tra i due si sarebbe sviluppata un'attrazione era inevitabile, e atteso. Ma quello a cui stiamo assistendo è un po' troppo un innamoramento da romanzetto young adult e puzza di fan service lontano un miglio. Questo continuo scambiarsi sguardi intensi, prendersi per mano, o il fatto che gli altri personaggi continuino a commentare l'evidente attrazione tra i due è insistente e maldestro. Specialmente se consideriamo la parentela diretta tra i due, che presto o tardi verrà svelata (magari proprio nel prossimo finale di stagione, visto che Brandon attende Jon per rivelargli le sue origini). 
 
In questo prefinale, “Beyond the Wall” (diretto dal veterano di GoT e regista di Thor: The Dark World e Terminator Genysis Alan Taylor), di difetti ce ne sono anche altri: l'impulsività irrazionale e anche un po' infantile con cui Arya reagisce alla lettera della sorella. Oppure l'arrivo di Benjen Stark a salvare il nipote Jon dalle grinfie del Re della Notte a mo' di deus ex machina – un “trucco narrativo” che andrebbe evitato sempre, come sa chiunque abbia frequentato un corso di scrittura creativa. O magari, perché no, il fatto che il suddetto Re della Notte non venga incenerito all'istante dai draghi di Daenerys, che perdono invece tempo a distruggerne l'esercito. Esercito che, come si era evinto attimi prima, di sfalda non appena gli Estranei vengono distrutti...

 
Eppure, eppure... Nonostante tutte le critiche legittime che si possono sollevare, lo spettacolo non manca. Il pathos non manca. L'epica abbonda. E tutto questo basta e avanza per seppellire i difetti sotto una tonnellata di emozioni. Perché la missione di Jon e della sua posse al di là della Barriera, alla ricerca di un morto vivente da catturare per provare la minaccia a Cersei, è la pasta stessa della grande avventura. Perché le battaglie di Game of Thrones sono visivamente sempre più incredibili, con effetti speciali di livello cinematografico (l'orso-zombie che attacca il gruppo ne è il perfetto esempio). Perché gli autori sanno gestire benissimo ritmo e tono, stanno facendo progredire la storia fino al giusto culmine e, senza dubbio, sapranno condurci a un finale epico che non deluderà i fan della serie (ma magari deluderà quelli dei romanzi). Vedere Daenerys attraversare la Barriera alla testa dei suoi draghi, vedere il fuoco dei draghi spazzare via orde di nemici in mezzo ai ghiacci e vedere il Re della Notte abbattere un drago con una lancia, per poi risuscitarlo, è sufficiente a ripagarci dei difetti. Sono momenti grandiosi che rimarranno scolpiti nella storia della TV.
 
Ora che Jon si è ufficialmente “inginocchiato” davanti alla sua regina, ora che Sansa ha spedito ad Approdo del Re Brienne, probabilmente per evitare che interceda nella faida tra lei e Arya, tutto procede verso un ulteriore livello drammatico. Conflitti ovunque, conflitti interni ed esterni. Fuoco contro ghiaccio e ghiaccio e fuoco finalmente alleati. Il prossimo episodio durerà un'ora e venti. E noi non stiamo già più nella pelle.

 
Il finale de Il trono di spade andrà in onda su Sky Atlantic lunedì 28 agosto alle 3 del mattino, in contemporanea con gli USA, in versione in lingua originale con sottotitoli in italiano. Sarà poi replicato lunedì sera alle 21.15, doppiato in italiano.