NOTIZIE

Il Gran Finale di The Good Wife chiude il cerchio

Una Julianna Margulies cambiata e poco conciliante Attenzione saluta nela settima conclusiva stagione della serie CBS (attenzione spoiler!)

09.05.2016 - Autore: La redazione
Partita nel 2009 - e nata dalla fantasia di Michelle e Robert King - The Good Wife aveva già annunciato la conclusione del proprio arco narrativo con l'annata che abbiamo visto chiudersi lo scorso weekend. Mentre la versione italiana non è che ai primi passi (trasmessa dalla Svizzera RSI LA1), infatti, con il centocinquantaseiesimo episodio 'originale' abbiamo dato l'addio definitivo alla Alicia di Julianna Margulies, e a suo marito Peter Florrick (interpretato dal Mr Big di Sex and the City, Chris Noth). Un addio del quale parliamo volentieri, con qualche SPOILER...



Il 'gioco di mani' ideato dai creatori della serie sembra aver affascinato il pubblico tanto quanto intrigato la critica statunitense, che nella circolarità della serie - che si chiude ammiccando esplicitamente al suo stesso incipit - ha trovato una degna chiusura del lungo percorso sviluppato dal personaggio protagonista: inizialmente donna umiliata e costretta in un preciso ruolo, dal quale l'abbiamo vista non farsi limitare nel suo farsi via via più complessa e sorprendente.

Il processo su cui si sono concentrate la tensione e la stessa evoluzione narrativa ha sicuramente ridotto i rischi di una parata autocelebrativa di volti noti o personaggi, evidenziando - come accennato - la crescita del personaggio di Alicia da donna tradita a professionista forte e indipendente, capace di fare proprie dinamiche prima dolorose e di mostrarsi pronta a confrontarsi con opportunismo e ambiguità morali

SEGUONO SPOILER



Lo schiaffo dietro le quinte di Alicia a Peter, dopo la pubblica ammissione del tradimento di questi, fa infatti il paio con quello che la 'usata' Diane di Christine Baranski assesta alla stessa donna (in quello che probabilmente è il picco di questo Gran Finale) e con il di lei rifiutare la mano al marito fedifrago. Ma è soprattutto la possibilità di una nuova delusione, per la perdita dell'amato Jason, a confermare l'impressione generale e a darci l'immagine di una donna pronta - e obbligata - ad afffrontare il futuro. Di nuovo.

Un futuro nel quale non sembrano avere troppa importanza alcuni interrogativi lasciati aperti dalla serie… Come quelli sulla reale abiezione di Peter o sul rischio che anche Kurt possa esser stato disonesto nei confronti della moglie Diane. E nel quale non ci aspettiamo di trovare i vari personaggi secondari, sostanzialmente trascurati dallo stesso episodio conclusivo. Come Zach, e i suoi fratelli. Come Cary, prossimo alla carriera di professore. Come Lucca, ridotta a semplice consigliera sentimentale. Come Eli, che vediamo in una sola scena, o l'apparizione - che non ha mancato di suscitare perplessità - del 'fantasma' di Will, ancora presente nei pensieri di Alicia.



In questo senso, un "ultimo episodio vibrante", come aveva anticipato Cush Jumbo (l'avvocato Lucca Quinn nella serie), più che "edificante" o "allegro". E di certo coerente con quanto visto via via negli oltre sette anni trascorsi insieme a "uno dei gioielli del network", come lo definì lo stesso presidente CBS Glenn Geller.

Di certo, uno dei prodotti di lunga durata più soddisfacenti degli ultimi anni, per costruzione e caratterizzazione dei personaggi - comprimari compresi - e dello stesso intreccio strutturato via via. Capace di farsi cornice e fondamenta insieme per una storia che è andata crescendo al suo interno fino a venir esaltata da una solidità e una coerenza rare. Nella agognata - e temuta - conclusione le maschere cadono e la vendetta sembra essere finalmente consumata. Una rivincita, forse, più che una vendetta. O una vittoria di Pirro, secondo alcuni. Per la stanchezza e la consunzione della stessa protagonista. E per le luci e ombre alle quali ci eravamo in fondo abituati, e che - come promesso - ci mancheranno.