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Castlevania: la recensione del primo episodio dell'anime Netflix

Dracula è un anti-eroe romantico in cerca di vendetta nella prima puntata della serie basata sul famoso videogioco

Castlevania

07.07.2017 - Autore: Marco Triolo (Nexta)
Da sempre, Dracula è una figura ambigua e drammatica, sin dalla sua introduzione nell'omonimo romanzo di Bram Stoker. La sostanza non cambia in Castlevania, la serie animata prodotta da Netflix e basata sull'omonima serie di videogame Konami, il cui primo capitolo risale addirittura al 1986. Un classico arcinoto di cui la serie prende vagamente la premessa per sviluppare una storia a sé stante.
 
Il primo episodio, scritto dal fumettista Warren Ellis, funge praticamente da introduzione al mondo della serie: siamo nella Valacchia di fine '400 e Vlad “Dracula” Tepes incontra l'umana Lisa, una scienziata di cui si innamora all'istante. I due si sposano, ma vent'anni dopo Lisa viene bruciata sul rogo come strega. Quando Dracula viene a saperlo, dà un ultimatum agli abitanti di Valacchia: un anno per fare pace con Dio, dopo il quale la sua furia si scatenerà. L'anno passa, ma gli abitanti di Targoviste, la città in cui Lisa ha trovato la morte, non hanno fatto nulla per cambiare. Così, Dracula libera un'armata di mostri, simili a grandi pipistrelli, e attacca la Valacchia. Negli ultimi minuti viene finalmente introdotto Trevor Belmont, l'eroe che dovrà scontrarsi con Dracula.

 
L'inizio di Castlevania non è dei più travolgenti. Dracula è dipinto come una figura troppo cool, che agisce solo per vendicarsi della morte dell'amata. Belmont, che dovrebbe essere il protagonista della serie, entra in scena davvero troppo tardi e il suo nome non viene nemmeno pronunciato (se non indirettamente) prima dell'inizio dell'episodio seguente. Chi non conosce la mitologia dei videogiochi, insomma, avrà ben poca speranza di capire da subito che questo è l'eroe della serie.
 
Visivamente, Castlevania presenta scene non male, come la strage finale orchestrata da Dracula e il design delle ambientazioni medievali. C'è una discreta perizia tecnica nella creazione di un'atmosfera opprimente e oscura, che si rifà a una lunga tradizione di storie vampiresche. Di lusso anche le voci di Richard Armitage e Graham McTavish, che doppiano rispettivamente Belmont e Dracula, entrambi nani nella trilogia de Lo Hobbit. Ma per il resto siamo nell'ambito di una produzione anime media, e per altro questo è un anime per modo di dire, ne riproduce il character design e lo stile dell'animazione ma è una produzione americana.

 
La serie è basata sul videogame Castlevania III: Dracula's Curse, e gli amanti del videogioco sicuramente apprezzeranno. La visione è comunque leggera e senza impegno e la prima stagione è composta solo da quattro episodi. Tutto sommato Netflix ha fatto una scelta oculata, tastando il terreno per vedere se l'interesse per il marchio Castlevania è ancora alto.
 
Ma di certo si tratta di un primo episodio diseguale, con alcuni buoni spunti ma una struttura totalmente sbilanciata, che manca di lasciare lo spettatore poco avvezzo ai videogiochi con un'esca sufficientemente forte da spingerlo a proseguire.