NOTIZIE

Cannes applaude Kaurismaki e Stone

Due ovazioni a Cannes: la prima al film in concorso "Lights in the Dusk" di Aki Kaurismaki, l'altra per Oliver Stone, che ha presentato 20 minuti del suo "World Trade Center"

World Trade Center

12.04.2007 - Autore: Adriano Ercolani
La giornata di domenica si è chiusa a Cannes con due ovazioni: la prima è stata tributata al film in concorso “Lights in the Dusk” (Laitakaupungin Valot, 2006) del sempre grande Aki Kaurismaki, che già qualche anno fa aveva sfiorato il successo finale accontentandosi del Gran Premio della Giuria con “L’Uomo senza passato” (Mies Vailla Menneisytta, 2002). La successiva standing ovation l’ha invece ottenuta Oliver Stone, che ha presentato in anteprima mondiale 20 minuti del suo imminente “World Trade Center” (id., 2006), a cui è seguita la proiezione dell’ormai leggendario Platoon” (id., 1986), che fruttò al regista il primo Oscar della sua carriera ed il successo internazionale.

Ma torniamo a parlare di Kaurismaki: il suo nuovo lavoro può essere considerato una delle sue opere più riuscite – almeno tra quelle arrivate in Italia – ma di certo non la migliore. Il film infatti nella prima metà rende al massimo e sprigiona la solita verve comico-malinconica del cineasta, stavolta però anche supportata da un lavoro di snellimento del ritmo narrativo decisamente apprezzabile; dopo aver gettato però le premesse per un capolavoro, “Lights in the Dusk” perde stranamente di mordente quando la vicenda sapientemente costruita deve essere sciolta. La seconda parte del film diventa quindi piuttosto piatta nella sceneggiatura e mancante di quell’umorismo fulminante che ha da sempre contraddistinto le migliori opere di Kaurismaki. Da splendido che poteva essere, il film si limita così ad essere opera di tutto rispetto, comunque tra le migliori viste fino ad ora in concorso.  

Di ben altro impatto emotivo invece “World Trade Center”, drammatizzazione sul lavoro della polizia di New York il giorno dell’attentato alle Twin Towers. Oliver Stone ha dichiarato alla stampa ed al pubblico della sala Debussy che il film è ancora in fase di post-produzione e che sarà pronto per agosto, ma da quello che abbiamo visto potremmo già sbilanciarci affermando che si tratta di un lungometraggio vibrante: la presentazione del personaggio di Nicolas Cage, padre di famiglia ed insieme poliziotto ligio al dovere è a dir poco commovente , così come l’attenzione co cui Stone ci svela una New York sonnolenta e caotica che si sta svegliando all’alba dell’11 settembre 2001. Poi il primo aereo kamikaze, e subito l’organizzazione del gruppo di agenti per portare i primi soccorsi e sgomberare la torre colpita. La regia sembra spiegarsi meno virtuosisitica del solito, concentrandosi invece nel raccontare in maniera scarna ma elegante il lavoro prezioso ei poliziotti. Come molte opere di Stone “Anche World Trade Center” sembra essere un film, tutto al maschile, che ha come tema portante un gruppo, una squadra di persone determinate nell’affrontare il pericolo. Impossibile ovviamente dare un giudizio definitivo avendo visto soltanto l’incipit della pellicola, ma la fattura estetica e la carica emozionale possono decisamente far sperare ad un ritorno alla grande dell’autore di “JFK” (id., 1991).