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Animal Kingdom, in anteprima il Crime Family Drama su Infinity

Adattamento del sorprendente film australiano del 2010, la serie TV si annuncia come un must della stagione

08.11.2016 - Autore: Mattia Pasquini (Nexta)
L'avevamo segnalata recentemente come una delle serie tv più interessanti tra le nuove uscite, e sicuramente Animal Kingdom - a disposizione del pubblico italiano dal 9 novembre, in anteprima esclusiva su Infinity - nasce sotto una buona stella. Ottima, anzi, considerando che si rifà direttamente all'omonimo film australiano del 2010 diretto da David Michôd, che questa volta è produttore esecutivo.

"Un’opera prima sorprendentemente matura che difficilmente verrà dimenticata" quello, "un serial drammatico" questo, come viene annunciato. E come sembrano confermare i primi due episodi (di dieci complessivi). Nei quali scopriamo rapidamente i personaggi adattati dallo sceneggiatore Jonathan Lisco, tutto sommato in una veste meno 'tragica' e più 'cool' di quelli del film. D'altronde anche il contorno in cui si muovono, pare maggiormente consueto e prevedibile, nonostante l'inserimento di un nuovo fratello, il Baz di Scott Speedman: uno dei soggetti più rivelatori e diversi, in molti sensi.



"Cos'ha preso?", "Eroina": sono le prime battute dell'atteso Pilot. Con un colpo di scena che dà il via a un drastico cambiamento nella vita del diciassettenne Joshua 'J' Cody (Finn Cole). Un cambiamento che ruota intorno al nome di 'Smurf', nonna molto sui generis, dalle fattezze - sensuali e morbose - di Ellen Barkin, apparsa a offrirgli una nuova vita, nella quale J dovrà imparare a muoversi. Presto.

Come molti 'incipit', anche questo resta sostanzialmente introduttivo e interlocutorio. E pur intrigando il carisma di certi personaggi, il fascino brutale di altri, la memoria del precedente ispiratore (in realtà più 'grounded' e realistico, ma l'Australia non è la California) o uno sviluppo promettente, l'attenzione è rubata più da appariscenti pool party di condoglianze e dagli eccessi dei fratelli più 'testacalda' (troppo sopra le righe) o psicopatici (per quanto lo zio Pope aggiunga l'inquietante e necessario tocco di follia). Per ora si assiste a una corsa a stare sotto i riflettori giusti, come forse in ogni presentazione degli 'eroi' che si rispetti, nella quale finiamo per 'notare' anche la recitazione della Barkin e vedere nella giusta luce il solo J. Per ora il più convincente, in attesa di scoprire qualcun'altro dei segreti di una famiglia che - dichiaratamente - non dovrebbe averne. E che la mineranno dall'interno, come vedremo presto.



Questa la presentazione dello show:
Il serial, presentato al Tribeca Film Festival, è incentrato sul diciassettenne Joshua “J” Cody (Finn Cole) ospitato dai suoi parenti in un paese del sud della California, in seguito alla tragica morte della madre per un’overdose da eroina. La nonna, interpretata da Ellen Barkin (Switch, Wild Bill, Fear and Loathing in Las Vegas, Ocean's Thirteen), lo accoglierà nella famiglia criminale "in cui sei protetto fino a quando non diventi una preda" e della quale fanno parte anche tre zii surfisti rapinatori e il quarto, squilibrato ed appena uscito di galera, interpretati da Scott Speedman (Felicity), Shawn Hatosy (Public Enemies, Bad Lieutenant: Port of Call New Orleans), Ben Robson (Vikings) e Jake Weary (Fread: The Show, Smartass).
 
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