Weinstein: "Hollywood discuta sulla violenza"

Il mega-produttore Harvey Weinstein non ha mai lesinato sulla violenza nei suoi film, essendo anche il padrino cinematografico – tra gli altri – di Quentin Tarantino. Ma ora, in seguito ai tragici fatti di Aurora, chiama a raccolta gli autori e i produttori di Hollywood affinché si incontrino per discutere sul sempre crescente livello di violenza al cinema. “Credo che i cineasti dovrebbero trovarsi – i Martin Scorsese, i Quentin Tarantino e tutti quelli di noi che si occupano della violenza nei film – per discutere il nostro ruolo negli eventi”.

Ma Weinstein, aperto supporter del presidente Obama, non è stupido, e sa benissimo quale sia il vero problema in America: “Se non verranno approvate leggi per il controllo delle armi nel nostro paese, non andremo da nessuna parte. Che la National Rifle Association controlli gli Stati Uniti è patetico. E sono d'accordo con il sindaco [di New York] Michael Bloomberg: è tempo che entrambi i partiti affrontino la questione una volta per tutte. Mitt Romney farebbe meglio a dire da che parte sta, e la gente sa che sono un fermo sostenitore del presidente e credo che lui dovrebbe fare lo stesso”.

A proposito della violenza nei suoi film: “È una questione con cui devo lottare ogni volta. Sono stato coinvolto in film violenti [come il prossimo Django Unchained di Tarantino], e a un certo punto ho sempre detto, 'Non ce la faccio più, per favore tagliatelo'. Bisogna rispettare l'autore ed è una questione molto delicata”.

Anche il regista Peter Bogdanovich (L'ultimo spettacolo, Luna di carta) ha scritto, in un articolo pubblicato su The Hollywood Reporter, che la violenza al cinema è “fuori controllo”: “La violenza sullo schermo è aumentata esponenzialmente. È quasi pornografica. Anzi, è davvero pornografica. Anche i videogame sono violenti. È tutto fuori controllo. Si capisce che qualcuno potrebbe uscire di senno”.

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Fonte: The Hollywood Reporter