NOTIZIE

Warm Bodies - La nostra recensione

Spunti interessanti per una romantic comedy con zombie che tenta troppo di ingraziarsi il pubblico

Warm Bodies - Teresa Palmer, Nicholas Hoult

04.02.2013 - Autore: Marco Triolo
Leggete del nostro incontro con Nicholas Hoult.

Con il successo televisivo di The Walking Dead si è compiuto l'ultimo passo della zombizzazione del mainstream. Era solo questione di tempo prima che quelle orride creature cannibali ideate dalla fantasia di George Romero diventassero protagoniste di un film per teenager e proprio questo strambo connubio è alla base di Warm Bodies, tratto dal romanzo di Isaac Marion e adattato da Jonathan Levine, regista di 50 e 50.

Warm Bodies recensione film zombie - Nicholas Hoult e Rob Corddry

Difficile approcciare criticamente un film del genere, perché si rischia di dare troppo peso “intellettuale” a un prodotto costruito e confezionato per essere fruibile da milioni di adolescenti e quindi non ha alcuna pretesa di dire cose nuove. Possiamo partire da un dato, quindi: Levine è un regista interessante e ci si sarebbe potuti aspettare molto di più da lui. Invece ci troviamo di fronte a una storiella d'amore piuttosto banale, variazione sul tema di Romeo e Giulietta – figli di due mondi diversi e in guerra si innamorano e rimarginano le ferite di questa eterna faida – e anche smaccata in questo senso, perché i due protagonisti, Nicholas Hoult e Teresa Palmer, si chiamano R e Julie.

A rendere Warm Bodies quantomeno piacevole è la simpatia del protagonista: Hoult è uno zombie romantico e diverso dalla media dei suoi compari, perché dentro di sé ancora prova sentimenti umani. Dunque, il film è almeno un po' più onesto e sincero della Twilight Saga, in quanto tende smaccatamente al lieto fine e a un tono più da fiaba, con una morale semplice – solo l'amore ci potrà salvare – e una storia che abbraccia l'assurdità delle sue premesse e non disdegna lo humor e l'ironia.

Warm Bodies recensione film zombie - John Malkovich

John Malkovich, nel ruolo del padre di Julie, fa il minimo sindacale, mentre ispira tenerezza Rob Corddry, nei panni del migliore amico di R e suo braccio destro nella lotta contro gli “Ossuti”, ovvero gli zombie che hanno rinunciato totalmente alla loro umanità e appaiono come degli scheletri animati. Un'idea curiosa ma realizzata con la peggiore CGI possibile. Il problema del film è proprio questo: ha buoni spunti, ma vengono tutti normalizzati e banalizzati in favore di un prodotto di massa che faccia buoni incassi e abbia una discreta vita in home video. Ma con la premessa “commedia romantica con zombie” Edgar Wright ci ha fatto L'alba dei morti dementi.

In uscita il 7 febbraio, Warm Bodies è distribuito in Italia da Lucky Red.