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Vietati a causa di sesso, politica e religione, ecco i film più censurati

Da est a ovest, divieti di ogni tipo hanno sempre nascosto grandi capolavori (e non solo) al pubblico internazionale

07.04.2016 - Autore: Mattia Pasquini (Nexta)
È raro ormai sentire un regista o una produzione lamentarsi per visti di censura talmente restrittivi da stravolgere un'opera nella sua artisticità o da condizionarne il successo commerciale. È pur vero che molti film - soprattutto blockbuster - sono ormai costruiti 'col bilancino' per offrire un ponderato equilibrio di scandalo e autoregolamentazione tale da sfuggire a qualsiasi vaglio. Eppure la storia del cinema racconta esempi molto diversi, senza arrivare agli eccessi del quinquennio talebano che in Afghanistan tra il 1996 e il 2001 proibì QUALSIASI tipo di pellicola. Delle vicissitudini di Ultimo tango a Parigi sappiamo tutto, ormai, come anche - per averne parlato in una gallery dedicata - di Natural Born Killers (vietato per il rischio di emulazione), A Serbian Film o il pasoliniano Salò o le 120 giornate di Sodoma, ma l'elenco dei film proibiti potrebbe continuare…

Ovviamente il sesso la fa da padrone tra le ragioni 'valide' per esser messi al bando, ma non è solo per nudità o supposte perversioni che - ieri e oggi - titoli anche importanti hanno patito problemi. Persino lo storico Viridiana di Luis Buñuel, vincitore della Palma d'oro come miglior film al 14º Festival di Cannes, censurato in patria dal regime spagnolo di Franco, al pari di La dolce vita tra il 1960 e il 1975 e La corazzata Potemkin, temuta per il possibile incitamento alla Rivoluzione Comunista dalla Spagna e dalla Finlandia. Ma se in Ucraina non apprezzarono i primi due Hostel (dei quali è consentita solo la visione privata) per l'immagine che davano delle popolazioni est europee o i malesiani non hanno potuto godersi il "blasfemo" Brian di Nazareth dei Monty Python, Shrek 2 e Schindler's List sono finiti in questa speciale Black List rispettivamente in Isreale (per parte del 2004, a causa di una battuta che spinse il cantante David Daor ad adire le vie legali) e in Indonesia (per aver sostenuto la causa ebraica). E persino nella illuminata Germania - negli anni della guerra - si vietarono Titanic (del 1943), per non demoralizzare gli spettatori, e Il grande Dittatore di Chaplin, per ovvi motivi.



Analogamente, nell'Italia mussoliniana, si ebbe paura dell'ilarità che poteva scatenare La guerra lampo dei Fratelli Marx (vietato dal 1933 al 1945) o le riflessioni pacifiste ispirate dall'antimilitarista La grande illusione di Jean Renoir del 1937. Anche se, finita la dittatura, si riuscì ad accanirsi su Totò e Carolina (1955, per mancanza di rispetto verso i poliziotti), Jules e Jim (1962, "osceno"), Il leone del deserto (1982-2009, lesivo dell'onore del nostro esercito) e Li chiamarono... briganti! (1999, critico sulla stessa Unità nazionale). I cugini francesi, di contro, dichiararono 'a luci rosse' il Baise moi - Scopami del 2000 e più recentemente bandirono Antichrist di Lars von Trier su pressioni dei cattolici più tradizionalisti… Che di certo avrebbero concordato con le scelte operate da nazioni ben più lontane - anche culturalmente - riguardo a una serie di film di cui spesso non si parla abbastanza, almeno non in termini di film 'scandalo'. Ve ne offriamo alcuni:

50 SFUMATURE DI GRIGIO
Quasi scontato, viste le polemiche montate in occasione della sua uscita. Come se non bastassero i problemi registratisi sul set, tra regista e attori, e con le critiche del post uscita, il film è stato ritenuto sessualmente offensivo in Indonesia, Zimbabwe (dove venne distribuita in sala una versione tagliata), Emirati Arabi, Malesia, Kenya e Cambogia (per l'uso di violenza durante l'atto sessuale e per una trattazione del tema eccessiva per la società Khmer)

ZACK E MIRI -  AMORE A… PRIMO SESSO
Avevamo già definito il 'Zack and Miri make a Porno' del 2008 un film 'A luci Rosa', ma evidentmente in Tailandia e a Trinidad non la pensavano così, spaventati che i locali teenager potessero trarre ispirazione e darsi alla produzione di film Hard.



BRUNO
Sorprende forse di più che l'Ucraina abbia rifiutato il visto al giornalista gay austriaco Brüno interpretato da Sacha Baron Cohen nel 2009 nel film diretto da Larry Charles proprio per l'omosessualità del - sicuramente eccessivo - protagonista.

LA CASA
Ma ancora in Ucraina anche il remake del 2013 del mitico Evil Dead di Sam Raimi fu messo all'indice per la troppa violenza, il sesso, il sangue e i picchi splatter raggiunti...

THE ROUTE
Quasi impossibile da ritrovare il film ugandese del 2013 di Jayant Maru sul traffico di esseri umani era stato vietato in Tanzania - paradossalmente - perché mostrava troppo sesso e nudità, e solo secondariamente come "minaccia alla cultura della Tanzania".

WOLF OF WALL STREET
Quasi impossibile non aver visto il film di Martin Scorsese, invece. A meno di non vivere in Kenya, dove il film non era stato apprezzato - almeno dalla commissione di censura - per i contenuti espliciti, volgarità, uso di droga e nudità.



THE HUMAN CENTIPEDE 2
Non si capisce perché il sequel e non l'originario, ma nel 2011 in Nuova Zelanda decisero che splatter, violenza e sesso stavolta erano troppo…

ARANCIA MECCANICA
Un altro classico nella storia della censura è il film del 1971, uno dei capolavori di Stanley Kubrick. Troppo violento (e inaccettabile anche per la scena dello stupro) per gli spettatori di Sud Corea, Singapore… e Irlanda!

NON VIOLENTATE JENNIFER
In originale I Spit on your Grave, il film del 1978 (poi riproposto nel 2010) ebbe una distribuzione piuttosto difficile - anche lui per violenze e un lungo stupro di gruppo - in molte nazioni, anche occidentali: Irlanda, Novergia, Islanda, Germania, Canada (che nel 1990 consenti alle singole province di decidere in merito), Australia (che dal 1982 poté proiettarne la versione censurata dagli Usa), Regno Unito (che solo nel 2001 lo tolse dalla Black List pubblica) e Nuova Zelanda.

OSPITI INATTESI
Il breve (solo 20 minuti!) film del 1932 venne inizialmente bandito in Olanda per la scena in cui Laurel & Hardy (si, Stanlio e Ollio!) sono seduti sul letto con una donna che non è sposata a nessuno dei due. Scena giudicata "indecente". Per fortuna, storia vecchia…



KEN PARK
Film scandalo universalmente riconosciuto, al film di Ed Lachman e Larry Clark venne rifiutata la classificazione dalla censura australiana per la rappresentazione di sesso tra adolescenti, incesto e asfissia autoerotica.

ECCO L'IMPERO DEI SENSI
In Giappone (dove nel 1982 il tribunale diede ragione al regista, Nagisa Oshima, anche se il film ancora oggi si trova solo nella sua versione 'corretta') e in Belgio (unico in Europa, almeno fino al 1994) le scene di sesso furono ritenute troppo esplicite per arrivare al grande pubblico.