Venezia 73: Michael Fassbender e Alicia Vikander raccontano la loro Luce sugli oceani

Venezia - “Una battaglia tra verità e amore”. Così il regista Derek Cianfrance ha definito La luce sugli oceani, il suo nuovo film che, alla Mostra di Venezia, ha portato la prima grande coppia di star di questa edizione, Michael Fassbender e Alicia Vikander.

La storia è quella di Tom, veterano della Grande Guerra che accetta un lavoro come guardiano di un faro su un'isola sperduta della Nuova Zelanda, e di sua moglie Isabel. Un giorno, i due trovano una barca a remi naufragata sull'isola: dentro il cadavere di un uomo e una neonata ancora viva. Isabel ha perso due figli in gravidanza e vede questa bambina come un dono di Dio e Tom, che vorrebbe segnalare l'accaduto, accetta di non farlo solo per salvare l'amata dalla pazzia.

 

“È una storia di vita – spiega Fassbender – Tom porta con sé l'ombra della guerra e della morte, Isabel rappresenta la vita, il futuro, possibilmente la fertilità. Ma quando sei isolato e non puoi parlare con nessuno, le decisioni che vengono prese non possono essere prese con giudizio”. “Tom sa sempre la differenza tra giusto e sbagliato, è un personaggio morale – interviene Cianfrance – Lui ragiona con la testa e Isabel col cuore. Ero proprio interessato a vedere cosa succede quando è il cuore a guidare invece del cervello. Nei miei film spesso i miei personaggi scelgono con il cuore, e questo tipo di scelte emotive ha sempre conseguenze. Credo che la lezione finale del film sia il perdono”.

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Approcciare una materia tosta come l'interruzione di gravidanza è qualcosa che ha toccato nel profondo Alicia Vikander: “Non ho figli, e la mia più grande paura è che le donne tra il pubblico non credano che io sappia davvero cosa si provi a perdere un figlio. Ma il mio lavoro è proprio quello di entrare in personaggi diversi da me”.