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Una spia non basta - La nostra recensione

McG dirige Tom Hardy, Chris Pine e Reese Witherspoon in una commedia action senza mordente

Una spia non basta - Tom Hardy, Chris Pine, Reese Witherspoon

19.04.2012 - Autore: Marco Triolo
Qualcuno chiami James Cameron e gli dica che hanno rubato “True Lies”. “Una spia non basta”, titolo italiano di “This Means War”, sembra indicare candidamente l'idea alla base dell'ultima commedia action diretta da McG: prendere il film di Cameron, estrapolarne il concetto della super-spia che usa le risorse a sua disposizione per riconquistare sua moglie, e raddoppiarne gli ingredienti per ottenere una ricetta gonfiata e iperbolica.

Una spia non basta recensione Pine Hardy Witherspoon - Tom Hardy e Chris Pine

Stavolta ci troviamo di fronte a due agenti segreti, Tuck (Tom Hardy) e FDR (Chris Pine), amici fraterni che si fidano ciecamente l'un l'altro e svolgono sempre le loro rischiosissime missioni in coppia. Dopo un preambolo in cui li vediamo scontrarsi a Hong Kong con il terrorista Heinrich (Til Schweiger) – e in cui il tasso di bromance si taglia col coltello – torniamo in America, dove i due si invaghiscono della stessa donna, Lauren Scott (Reese Witherspoon) e iniziano una sfida a suon di telecamere nascoste, dapprima sportiva e poi sempre più sleale.

Una spia non basta recensione Pine Hardy Witherspoon - Hardy e Reese Witherspoon

Naturalmente, come sempre, raddoppiare la quantità non vuol dire migliorare la qualità. Anzi. McG si conferma regista pulito ma mediocre, buono per girare qualche scena d'azione senza infamia e senza lode, ma assolutamente incapace di servire i tempi comici e di gestire il crescendo di colpi bassi con la giusta ironia. Risultato: si dovrebbe ridere tanto e invece non si ride mai. Tuttalpiù si sorride un paio di volte, ma sembra il classico caso di “Gettiamo il più possibile in pasto al pubblico e vediamo cosa rimane appiccicato”. La trama action è un pretesto dei più basilari, il cattivo di Til Schweiger, la cui missione è vendicare il fratello, appare cinque minuti e non ha spessore. E la morale finale è consolatoria e conservatrice, e stona in un film che vorrebbe propugnare ideali femministi quando ritrae la Witherspoon come una sorta di eroina che vendica il gentil sesso uscendo con due uomini contemporaneamente. A McG non consigliamo di cambiare lavoro e andare a zappare i campi, ma quantomeno di cominciare ad affidarsi a sceneggiatori migliori.

Una spia non basta”, in uscita il 20 aprile, è distribuito in Italia da 20th Century Fox. Qui trovate il trailer italiano e qui una video-intervista a Tom Hardy.