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Tre manifesti a Ebbing, Missouri: Frances McDormand al Lido tra Fargo e John Wayne

L'attrice arriva a Venezia con Woody Harrelson, Sam Rockwell e il regista Martin McDonagh per presentare uno dei film migliori visti finora alla Mostra

Il cast di Tre manifesti a Ebbing, Missouri

04.09.2017 - Autore: Marco Triolo (Nexta)
Il regista Martin McDonagh ha portato oggi a Venezia uno dei film migliori visti finora alla Mostra. Tre manifesti a Ebbing, Missouri è un dramma che si tinge di dark comedy per raccontare un'America di provincia percorsa da rabbia e violenza, capace allo stesso tempo di trovare uno spunto ottimista. Nel film non ci sono buoni e cattivi, come spiega lo stesso regista, giunto al Lido in compagnia delle sue star Frances McDormand, Woody Harrelson e Sam Rockwell.
 
Il segreto del mio film? Vedere l'umanità in tutti, senza giudicare. Anche un personaggio come quello di Sam non è semplicemente un razzista, un bifolco e un violento. È importante andare a scoprire perché sia diventato così e se possa cambiare. Non ci sono buoni o cattivi, Mildred e Willoughby (McDormand e Harrelson) hanno ragione entrambi, ma sono pronti a sfidarsi quasi a morte. Eppure si capisce in una scena quanto tengano l'uno all'altra”.

QUI LA RECENSIONE DI TRE MANIFESTI A EBBING, MISSOURI.
 
La McDormand ci offre una citazione perfetta: “Mildred è Marge Gunderson di Fargo invecchiata”. In effetti la somiglianza tra i due personaggi, entrambe donne forti e risolute contro ogni ostacolo, è evidente. Ma l'attrice si è ispirata quasi solo a modelli maschili per capire il personaggio: “Cercavo modelli iconici a cui ispirarmi, ma ho scoperto che in questo genere i protagonisti sono quasi tutti uomini, a parte Pam Grier che però era sessualmente più connotata di Mildred. Nel film non si nota, ma ho usato la camminata di John Wayne. Al di là delle sue idee politiche, è indubbiamente un'icona immortale del cinema”.
 
Wayne non viene citato a caso: il film contiene elementi western appena accennati, ma resi espliciti dal tema di Mildred, che sembra uscito da uno spaghetti western. “Con il compositore Carter Burwell abbiamo lavorato affinché la musica ricordasse Morricone”, spiega. Ma aggiunge: “Non intendevo fare esplicitamente il western, è una cosa derivata dal subconscio”. E rivela però da dove nasce l'idea del film: “Una ventina di anni fa stavo viaggiando in pullman in America e vidi per strada dei manifesti non molto diversi da quelli del film. Mi chiesi chi avesse affisso delle parole così furiose, dolorose e tragiche. Non ci pensai per dieci anni e poi, quando ho capito che la protagonista sarebbe stata una madre, il film si è praticamente scritto da solo. Mentre lo scrivevo, avevo in mente Frances, che ammiro sin da Sangue facile. Pensare a lei mi ha aiutato nella scrittura”.
 
E, a proposito di Sangue facile, dobbiamo ringraziare il marito della McDormand, Joel Coen, se l'attrice ha accettato il ruolo di Mildred: “Quando lessi la sceneggiatura pensai che una donna della mia età e di quella estrazione sociale non avrebbe aspettato così tanto per fare figli, perciò chiesi a Martin di trasformare il mio personaggio in una nonna. Ma lui insisteva che una nonna non avrebbe mai lottato duramente come una madre, e io non ero d'accordo. Alla fine è stato mio marito a dirmi: 'Zitta e fallo. Se lui dice che va bene così, va bene così”.
 
Tre manifesti a Ebbing, Missouri sarà distribuito in Italia da 20th Century Fox a partire dal 11 gennaio 2018.