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Top Five: Alla sera leoni...

Esce "Una notte da leoni 2", noi cogliamo l'occasione per celebrare cinque delle più grandi sbronze della storia del cinema

Una notte da leoni 2 - Bradley Cooper, Ed Helms, Zach Galifianakis

29.05.2011 - Autore: Marco Triolo
Nel 2009, una commedia su un colossale dopo-sbornia si è rivelata uno dei più grandi successi della stagione, a riprova di quanto fascino gli ubriaconi abbiano sempre esercitato sul pubblico. Sarà l’imprevedibilità delle situazioni che possono scaturire dall’ebbrezza, sarà anche solo il bisogno di ridere di chi, pensiamo, è messo peggio di noi. Fatto sta che un bell’ubriaco in un film fa sempre la sua figura. Perciò, l'uscita di “Una notte da leoni 2” è la migliore occasione per una Top Five basata sulle cinque migliori ciucche a nostra memoria. Incollatevi alla bottiglia, dunque, e seguiteci nel mondo dell’alcool…

Michael J. Fox e Christopher Lloyd in una scena di Ritorno al futuro 3

5. Doc Brown, “Ritorno al futuro – Parte III”
“Joe, prepara un bel resuscita morti!”: il barista che pronuncia queste parole in “Ritorno al futuro – Parte III” lo fa quasi con un ghigno sul volto. L’espressione di chi le ha viste tutte e la sa lunga. Il resuscita morti in questione altro non è se non un intruglio disgustoso preparato per risvegliare chiunque da una sbronza apocalittica in pochi minuti. E Doc Brown, che l’alcool non lo regge e infatti è crollato dopo un bicchierino di whisky, proprio di questo ha bisogno. La faccia di Christopher Lloyd quando si risveglia dopo aver mandato giù l’amaro calice è impagabile: sembra uno a cui abbiano versato del peperoncino in gola mentre gli ammazzavano il cane con un frullatore davanti agli occhi.

Michele Cimarosa con Terence Hill

4. Il messicano, “Lo chiamavano Trinità”
“Mi esposa estava al fiume, senor, a lavare. Un gringo l’aggredì, la voleva. Io gli ho dato solo qualche coltellata…”. Il tormentone del messicano di “Lo chiamavano Trinità”, interpretato da Michele Cimarosa, è una delle cose più divertenti del film di E.B. Clucher, alias Enzo Barboni. Trinità” è un film “olfattivo”: è capace cioè di rendere perfettamente l’idea del puzzo emanato dai personaggi, a partire dal Trinità di Terence Hill. Ma il più rancido e pezzente esempio è proprio il messicano, perso nell’oblio di una sbornia che non passa, e che lo rende a ogni minuto più molesto!

Karen Allen è Marion Ravenwood

3. Marion Ravenwood, “I predatori dell’arca perduta”
Quanto è bello “I predatori dell’arca perduta”? La risposta è: tanto, e per svariati motivi. Ad esempio il fatto che l’eroina del film, la Marion Ravenwood interpretata con grande fascino da Karen Allen, venga introdotta in una scena che la vede sfidare un enorme nepalese a una gara di bevute, e vincere senza manco sudare! La faccia da alcool del caso la dobbiamo però attribuire all'energumeno, che sfoggia quel sorriso inetto procurato da una dose di etere tale da inibire le funzioni del tronco encefalico.

Nicolas Cage ed Elisabeth Shue in una scena romantica

2. Ben Sanderson, “Via da Las Vegas”
Di Nicolas Cage abbiamo già abbondantemente parlato in una precedente Top Five incentrata sulle sue capigliature. Lui è un vero attore di metodo, uno che non esita a mettersi in ridicolo sfoggiando un'improbabile banana se il film è ambientato negli anni Cinquanta. Così, per interpretare il protagonista di “Via da Las Vegas” (ruolo che gli ha fruttato un Oscar), lo sceneggiatore alcolizzato Ben Sanderson, si dice che Cage si presentasse sul set ubriaco. Bella scusa, Nic! In una scena bollente, Elisabeth Shue si versa del Bourbon sul seno per poi farselo baciare. Davvero un bel modo per essere alcolizzati.

Steven Franken con Peter Sellers

1. Il cameriere, “Hollywood Party”
Al centro di “Hollywood Party” c’è il genio slapstick di Peter Sellers, ma noi vogliamo per un attimo spostare l’attenzione verso quello che, dopo Hrundi V. Bakshi, è il personaggio più riuscito della pellicola di Blake Edwards: il cameriere beone interpretato da Steven Franken. Un uomo in grado di portare scompiglio e scatenare ilarità anche solo per il modo di servire a tavola con la sua andatura barcollante. Ma il suo tratto più meraviglioso è quell’attitudine da chi non ha niente da perdere, e trangugia drink come non ci fosse un domani. Quasi come se sotto la superficie si nascondesse una storia ben più profonda e complessa di quello che appare. E i suoi scontri fisici col capo-cameriere sono entrati nella storia!

Per saperne di più:
La recensione di Una notte da leoni 2
Il trailer del film