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The Audience: Helen Mirren e le altre regine britanniche sullo schermo

Il Premio Oscar Helen Mirren, nei panni della regina Elisabetta, al cinema 'live' dal Gielgud Theatre di Londra. Ma e' solo l'ultima...

Helen Mirren in Elizabeth<br>

29.10.2013 - Autore: La Redazione
Ci sono ruoli in grado di definire per sempre la carriera di un attore, anche quando si tratta di veterani in grado di vantare un immenso curriculum: interpretazioni praticamente perfette in film che si sono stampati nell’immaginario collettivo, diventando una parte indissolubile dello status divistico di colui o colei che ha reso possibile questo miracolo di recitazione. Per Helen Mirren, attrice inglese di straordinario talento, la cui esperienza nel cinema spazia dai maestri del Free Cinema ai drammi storici in costume fino agli action-movie contemporanei, passando per opere del calibro de Il cuoco, il ladro, sua moglie e l’amante di Peter Greenaway e Gosford Park di Robert Altman, l’apice assoluto, la performance più famosa ed apprezzata è stata quella di Elisabetta II, sovrana d’Inghilterra, in The Queen, il film di Stephen Frears che nel 2006 ha conquistato critica e pubblico. Un’interpretazione di impressionante mimetismo, che è valsa a Helen Mirren il premio Oscar come miglior attrice, insieme al Golden Globe, alla Coppa Volpi al Festival di Venezia e a numerosissimi altri riconoscimenti.



E soltanto per la giornata di oggi, martedì 29 ottobre, il pubblico italiano avrà la possibilità di approfittare di un’occasione irripetibile: ritrovare Helen Mirren nel ruolo di Elisabetta II, sempre sul grande schermo, ma questa volta non in un film per il cinema, bensì in uno spettacolo teatrale, messo in scena al National Theatre di Londra. Si tratta di The Audience, la nuova, applauditissima commedia di Peter Morgan (già autore della sceneggiatura di The Queen), per la regia di Stephen Daldry. Un dramma che mostra, con un misto di serietà ed ironia, gli incontri privatissimi avvenuti fra la Regina e i suoi Primi Ministri nel corso degli anni, tra riflessioni politiche e momenti più intimi e personali. The Audience, ennesimo esempio della fascinazione nei confronti della famiglia reale inglese, viene distribuito nelle sale da Nexo Digital, per un’iniziativa che proseguirà nelle prossime settimane con altre importanti rappresentazioni teatrali del National Theatre.

In occasione del ritorno sugli schermi di Helen Mirren nel ruolo della Regina Elisabetta, ripercorriamo di seguito altri grandi film che, come nel caso di The Queen, hanno presentato al pubblico le vicende delle più celebri sovrane britanniche, tra realtà storica e finzione narrativa, avvalendosi delle performance di alcune fra le maggiori attrici di tutti i tempi: da Bette Davis a Katharine Hepburn, da Glenda Jackson a Vanessa Redgrave, da Judi Dench a Cate Blanchett



ELISABETTA I
Elisabetta I Tudor, figlia di Re Enrico VIII e soprannominata la Regina Vergine, rappresenta senza dubbio una delle figure più conosciute ed iconiche della storia e della cultura britannica. Elisabetta, che occupò il treno d’Inghilterra dal 1558 al 1603, è di sicuro la sovrana che ha avuto l’onore di comparire nel più alto numero di pellicole per il cinema e la televisione. Il fascino esercitato dalla Regina Vergine nei confronti della settima arte è risultato evidente fin dall’età d’oro di Hollywood; basti pensare che una star di prima grandezza come Bette Davis ha interpretato per ben due volte il ruolo di Elisabetta: nel 1939 ne Il Conte di Essex di Michael Curtiz, accanto ad Errol Flynn, e poi di nuovo nel 1955 ne Il favorito della grande regina (in entrambi i casi, imbruttita e invecchiata da una maschera di make-up). Nel 1953 fu invece la volta di Jean Simmons con La Regina Vergine, un film incentrato sulla gioventù di Elisabetta e sui suoi amori all’interno della corte.
Ma l’interpretazione più nota ed applaudita resta probabilmente quella dell’attrice australiana Cate Blanchett, che ottenne la sua consacrazione internazionale proprio grazie al dramma in costume Elizabeth, del 1998, avventurosa ricostruzione dell’ascesa al potere di una giovane Elisabetta; grazie a questo film e al suo sequel del 2007, Elizabeth – The Golden Age, la strepitosa Cate Blanchett si aggiudicò un Golden Globe e due nomination all’Oscar. Sempre nel 1998, una versione più matura di Elisabetta è stata quella offerta dalla ‘regale’ Judi Dench nel cult Shakespeare in love di John Madden: per la sua breve ma incisiva performance, la Dench vinse il premio Oscar come miglior attrice supporter.
Appena due anni fa, a cimentarsi con la figura di Elisabetta è stata un’altra leggenda del cinema britannico, Vanessa Redgrave, in Anonymous, dramma romanzesco basato sulla teoria che William Shakespeare fosse in realtà soltanto un prestanome. In televisione, infine, bisogna ricordare quantomeno l’irresistibile parodia di Elisabetta realizzata dall’attrice Miranda Richardson nella serie comica Blackadder nel 1986, nonché la pluripremiata miniserie Elizabeth I, diretta da Tom Hooper nel 2005 e basata sugli ultimi anni di regno di Elisabetta; nei panni della Regina, ancora una volta, la grande Helen Mirren, che grazie a questa performance avrebbe ottenuto il Golden Globe e l’Emmy Award.



MARIA STUARDA
Mary Stuart, alias Maria Stuarda, Regina di Scozia, intraprese una sfibrante “sfida a distanza” con la cugina Elisabetta I: un conflitto in cui, oltre alle tensioni politiche, si riflettevano anche le differenze di culto fra le due sovrane (la cattolicissima Maria e la protestante Elisabetta, il cui padre Enrico aveva istituito l’Anglicanesimo in Gran Bretagna). Tenuta prigioniera per molti anni e in seguito decapitata per volontà di Elisabetta, Mary Stuart ha ispirato non soltanto le tragedie teatrali di Friedrich Schiller e Vittorio Alfieri, ma anche numerosi film per il cinema. In Maria di Scozia, diretto da John Ford nel 1936, a calarsi nel ruolo della giovane e determinata Maria Stuarda era la leggendaria Katharine Hepburn. Nel 1971 toccò invece all’attrice inglese Vanessa Redgrave impersonare il ruolo di Mary in Maria Stuarda, Regina di Scozia, mentre un’irriconoscibile Glenda Jackson ricopriva il ruolo della sua rivale Elisabetta I; per la sua intensa interpretazione, la Redgrave ottenne la nomination all’Oscar come miglior attrice.



VITTORIA
In ordine di tempo, prima di Elisabetta II un’altra sovrana ha scandito, con il proprio regno, un lunghissimo periodo della storia britannica, tanto da aver dato il nome alla cosiddetta “età vittoriana”: si tratta appunto della Regina Vittoria, che sedette sul trono d’Inghilterra dal 1837 (quando aveva appena 18 anni) fino al 1901, durante un periodo cruciale nell’evoluzione della monarchia e dello Stato britannico. Uno dei primi film dedicati alla figura di Vittoria è stato La giovane Regina Vittoria, interpretato nel 1954 dall’attrice austriaca Romy Schneider, all’epoca appena quindicenne. Nel 1997 è stato il turno di Judi Dench, che appena un anno prima dell’Oscar per Shakespeare in love aveva già prestato voce e volto alla Regina Vittoria nel precedente film di John Madden, La mia Regina; la sua interpretazione volitiva e sensibile era valsa alla Dench il Golden Globe e la nomination all’Oscar come miglior attrice. Dalla matura e volubile Vittoria di Judi Dench si passa invece, nel 2009, alla giovane Vittoria appena assisa sul trono impersonata da Emily Blunt in The young Victoria, dove vediamo la Regina impegnata a destreggiarsi fra le prime tensioni politiche e l’amore appassionato per il Principe Alberto (Rupert Friend).




Per saperne di piu', ecco il trailer dell'evento 'The Audience' al National Theatre


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