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Stefano Sollima sul suo debutto a Hollywood, “Per Soldado non ho mai parlato con Denis Villeneuve”

Il regista di Suburra e Gomorra parla del suo primo film americano. "Per fare questo lavoro bisogna essere almeno un po' matti"

Soldado

28.06.2018 - Autore: Marco Triolo
Fa un certo effetto vedere Stefano Sollima al centro dell'attenzione in America per via dell'ottima riuscita di Soldado, il sequel di Sicario che da noi arriverà il 18 ottobre. È un'attenzione meritata, perché Sollima è arrivato a Hollywood dopo una brillante carriera in Italia (è il regista di ACAB, Suburra, Romanzo Criminale – La serie e Gomorra – La serie) e, a quanto pare, è riuscito a mantenere intatto il suo stile anche alle prese con un progetto ad alto budget e, soprattutto, un sequel.
 
Ora Sollima è stato intervistato da The Hollywood Reporter e ha potuto parlare del suo rapporto con Denis Villeneuve, regista di Sicario che ha speso parole di elogio nei suoi confronti, e con il produttore Ridley Scott.

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“Non ho mai parlato con Denis di Soldado, ma mi ha mandato una stupenda e-mail il giorno prima dell'inizio delle riprese. Ogni regista è come un'impronta digitale, siamo tutti unici. Dato che supervisiono due serie TV (Gomorra e ZeroZeroZero), spesso ho intorno a me registi di enorme talento, e non tento mai di dare loro consigli. Tento piuttosto di creare un ambiente di lavoro sano in cui possano esprimere la loro creatività. Credo sia questo il modo migliore per collaborare con successo. Dunque apprezzo moltissimo il rispetto che Denis mi ha mostrato”.
 
Sollima rivela anche che Ridley Scott ha consigliato al direttore della fotografia di Soldado, Dariusz Wolski, di vedere Gomorra quando stavano lavorando insieme sul set di The Martian. Il regista afferma che Scott “è un grande fan della serie”.
 
Il regista spiega anche di non essere stato affatto intimidito dalla prospettiva di dirigere questo sequel, perché “Per fare questo lavoro devi essere almeno un po' pazzo”. “La sceneggiatura di Taylor [Sheridan] era il tipo di film che mi piace vedere al cinema e mi piace fare come regista. Non è stata una decisione difficile. Per rispetto di Sicario, l'unica cosa che ho chiesto ai produttori è stata avere la possibilità di cercare e scegliere una troupe completamente nuova. Ritenevo che questo fosse l'unico modo per rendere Soldado un film a sé stante, un obbiettivo condiviso anche dai produttori”.
 
Infine, riguardo la sfida di dirigere un film in una lingua straniera: “Il mio ultimo progetto italiano, Gomorra, aggiunge i sottotitoli, in Italia, perché è in dialetto napoletano. Quindi Soldado è stato l'occasione di dirigere un altro film in lingua straniera”. “Per me Soldado è stato un'esperienza fantastica perché non ho perso il mio tocco. Accettando un progetto di Hollywood con un budget più alto e una maggiore pressione, l'unica cosa che mi preoccupava era perdere il mio approccio personale alla regia. Nonostante i rischi, l'esperienza è stata unica e stupenda perché non ho perso nulla nel passaggio al cinema in lingua inglese”.
 
Soldado arriverà in Italia il 18 ottobre, distribuito da 01.