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Ryan Gosling conferma il suo ruolo in Blade Runner 2. Svelata la scena iniziale

L'attore non si sbottona oltre, ma è Ridley Scott a raccontare le prime immagini del tanto atteso sequel

17.11.2015 - Autore: Mattia Pasquini (nexta)
Sarà al fianco di Harrison Ford nel sequel di Blade Runner, cult di Ridley Scott del 1982. Dopo le voci di qualche mese fa la conferma arriva dallo stesso Ryan Gosling, quasi costretto ad ammetterlo durante le interviste per La grande scommessa (The Big Short), salvo correre subito ai ripari. "C'è un chip dentro di me, ed esploderà se dico qualcos'altro", ha detto, dopo aver raccontato di essersi fatto convincere dalla presenza di Denis Villeneuve alla regia e di Roger Deakins come direttore della fotografia.

"Eccitante", l'ha già definito l'attore, che a partire dalla prossima estate si troverà a lavorare a quello che il suo compagno di set - e protagonista del film originale - ha annunciato come "la miglior sceneggiatura che io abbia mai ricevuto". Per ora il riserbo è assoluto, anche se lo stesso produttore Ridley Scott è tornato sull'idea di utilizzare la scena che avrebbe dovuto aprire il precedente, poi scartata.

Nel 2012, rivelando quanto contenuto negli storyboard di allora, la descriveva parlando di "una vasta coltivazione, senza siepi o altro. Piatta, come le grandi pianure americane del Kansas, dove puoi vedere a miglia di distanza. Una distesa polverosa all'alba. Con una futuristica mietitrebbia all’orizzonte. Enorme, quanto sei case. E in primo piano una piccola capanna bianca, con un porticata, come in Furore di John Steinbeck. Un'auto arriva dalla destra, sospesa un paio di metri sopra il terreno, mentre un cane la insegue…".

Ma se all'epoca non volle dire altro, in occasione dell'AFI Film Fest è tornato sull'argomento, aggiungendo qualcosa: "Abbiamo deciso di iniziare il film con il blocco iniziale originale di Blade Runner. Ci era sempre piaciuta l’idea di un universo distopico, e abbiamo voluto iniziare con quella che descriverei come una fabbrica-fattoria – una sorta di pianura coltivata. Tipo Wyoming. Piatta, senza dossi, dove puoi vedere per venti miglia. Niente siepi, arata, secca e polverosa. Girandosi si vede un enorme albero, morto, ma sostenuto e tenuto in vita da cavi. È un po’ come in Furore: c’è la polvere e l’albero ancora in piedi. Al suo fianco una abitazione tradizionale, tipica del periodo, con un portico. E Dietro, a un paio di miglia di distanza, nella luce dell’alba, c’è una immensa mietitrebbia al lavoro. 16 fari anteriori, grande quattro volte la casetta. Arriva un’auto volante 'Spinner', sollevando la polvere. Ovviamente inseguita dal classico cane che abbaia. La porta si apre ed esce uomo, Rick Deckard. Entra nel cottage, si siede, sente odore di stufato e aspetta che arrivi l’uomo che pilota la mietritrebbia. Che intanto lo ha visto, lascia la mietitrebbia dietro la casa e da tre piani di altezza scende da una scala. Un uomo molto grosso. Salta sul balcone, e va al fianco di Harrison. Il cottage scricchiola per il suo peso, sui 150 chili… ma non vi dirò altro! Dovrete vedere il film". Che nella scena originale continuava con l'esecuzione del massicio contadino - un replicante - da parte di Deckard, che gli sparava, staccandogli la mascella. Sarà quello che vedremo nelle sale nel 2017?