Dopo 10 anni di assenza dagli schermi Paul Verhoeven, 78 anni, è di recente tornato alla regia con il film "Elle". L’occasione di ritorno sulle scene, proprio con Elle il regista ha ricevuto molti applausi durante l’ultimo Festival di Cannes, è anche il momento più consono per parlare dei flop dei due remake di “RoboCop” e “Atto di forza”. Il primo diretto nella nuova versione da José Padilha e il secondo firmato al contrario da Len Wiseman.
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Secondo Verhoeven – che girò RoboCop nel 1987 e Atto di forza nel 1990, i due rifacimenti successivi avrebbero fallito nel conquistare il pubblico per un motivo ben preciso: “Hanno preso quelle storie assurde e le hanno rese troppo serie”. “Credo ci sia un errore – ha continuato il regista intervistato da Collider – entrambi i film avevano bisogno della distanza tipica della satira o della commedia per funzionare agli occhi del pubblico. Invece girarli senza nessun tipo di humor è stato veramente un problema e non un miglioramento.”.
Ricordiamo che i film di Verhoeven sono stati spesso ricordati per la forte componente violenta dei ritratti e il tono scherzoso sempre presente nelle pellicole è invece stato a lungo ignorato o mal interpretato. Esistono però anche voci fuori dal coro che hanno difeso e rivalutato il suo lavoro in momenti post-datati.
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Adam Nayman nel libro “It Doesn’t Suck: Showgirls” compie una sostanziale rivalutazione di alcuni famosi film del regista, sottolinando come il tono satirico di film come “Starship Troopers” sia cresciuto con il tempo. L’ultimo film di Verhoeven, “Elle,” con protagonista l’attrice Isabelle Huppert, uscirà al cinema il prossimo 16 novembre.