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Molestie sessuali: John Lasseter, capo della Pixar, sotto accusa

Il direttore creativo di Disney e Pixar si è autosospeso per sei mesi in seguito alle accuse

John Lasseter

22.11.2017 - Autore: Marco Triolo (Nexta)
L'ondata di scandali di natura sessuale che ha colpito Hollywood dalla caduta di Harvey Weinstein sembra non volersi arrestare e colpisce nomi sempre più inaspettati. L'ultimo è John Lasseter, Chief Creative Officer di Pixar e Disney, regista di Toy Story e architetto del successo della Pixar negli ultimi vent'anni. Lasseter, in un memo consegnato ai colleghi, ha detto che si prenderà un periodo sabbatico di sei mesi in seguito ad alcune accuse di molestie avanzate da impiegate Disney/Pixar.
 
“Ho sempre voluto che i nostri studi di animazione fossero posti in cui i creativi potessero esplorare la loro visione con il supporto e la collaborazione di animatori e narratori di talento – si legge nel memo – Questo genere di cultura creativa richiede costante monitoraggio. È costruita sulla fiducia e il rispetto e diventa fragile se un membro della squadra non si sente valorizzato. Come leader, è mia responsabilità assicurare che questo non accada; ora sono convinto di non aver fatto la mia parte”. Nel comunicato, Lasseter chiede scusa “a chiunque abbia ricevuto un abbraccio indesiderato o qualunque gesto che, secondo loro, sia andato troppo in là”. “Per quanto il mio intento fosse benevolo, tutti hanno il diritto di mettere i propri paletti e pretendere che vengano rispettati”.
 
Alcuni insider hanno confermato a The Hollywood Reporter che, per quanto Lasseter fosse noto anche pubblicamente come uno che tende ad abbracciare i collaboratori, nel caso delle donne questi abbracci spesso duravano per un tempo esagerato e Lasseter non si limitava a essi. A volte accarezzava le donne dello staff sulle gambe durante le riunioni, o pretendeva di baciarle. Al punto tale che la posizione di difesa adottata da alcune impiegate – schiena ricurva e braccia sulle cosce – era stata soprannominata, sempre secondo le spie del sito, “il Lasseter”. “Era come uno zio impacciato e un po' laido che si comporta in maniera inappropriata”, ha detto una testimone anonima.
 
Nel frattempo, l'attrice e sceneggiatrice Rashida Jones, sospettata di aver lasciato tempo fa la scrittura di Toy Story 4 per queste ragioni, è intervenuta insieme al collega Will McCormack per negare che la loro fuoriuscita dal progetto abbia avuto a che fare con queste accuse. In un comunicato rilasciato al New York Times si legge: “La corsa a rotta di collo con cui i giornalisti stanno inseguendo il prossimo colpevole rende alcune delle notizie irresponsabili. Non abbiamo lasciato la Pixar per via di avances non richieste. È falso. Ce ne siamo andati per via di differenze creative e, cosa più importante, filosofiche”. Jones e McCormack hanno infatti puntato il dito contro la mancanza di diversità nell'ambiente lavorativo Pixar, “una cultura in cui donne e persone di colore non hanno uguale voce creativa”.
 
Fonti: The Hollywood Reporter, Deadline