Vale a dire Joseph Gordon-Levitt e Bruce Willis. Già. Non occorre un genio per capire che tra i due c'è una bella differenza – uno è interprete di grande sensibilità prestato di quando in quando all'action, l'altro un dio dell'action prestato ogni tanto a film più sensibili – ma il trucco può fare miracoli. In questo caso, guardando le prime immagini di Gordon-Levitt con il pesante make-up, si rimane stupiti e si finisce per credere quel tanto che basta all'assunto del film.
La premessa di Looper: nel 2072 il viaggio nel tempo è possibile, ma è stato messo fuori legge. Solo la mafia lo utilizza, per far fuori le persone scomode: il piano è mandare le vittime indietro nel tempo di trent'anni, nel 2042, dove (anzi quando) assassini addestrati noti come Looper penseranno a tutto il resto. I Looper possono vivere un'esistenza agiata nel 2042, a patto che non si lascino mai sfuggire i loro bersagli e che loro stessi non tentino mai la fuga. Il problema, per il looper Joseph Simmons, nasce quando da futuro arriva il vecchio se stesso. Un'esitazione infinitesimale permette al Joe del 2072 di scappare. I due saranno poi costretti ad allearsi perché dal futuro arrivano i Gat Men, i guardiani dei Looper intenzionati a “chiudere il loop” eliminando per sempre i due Joseph.

Facciamo un discorso nerd: al cinema e nella narrativa, diverse sono le teorie che regolano il viaggio nel tempo. C'è quella di Ritorno al futuro, secondo cui è possibile cambiare il corso degli eventi: se torno indietro e ammazzo Hitler nella culla, eviterò la Seconda Guerra Mondiale. Diversa è quella di Terminator 2, dove si possono alterare solo i dettagli, ma non il quadro generale. Se ammazzo Hitler, un altro prenderà il suo posto. E poi c'è una terza teoria, quella esemplificata dalla quinta stagione di Lost: è impossibile cambiare gli eventi se si viaggia nel passato, anzi l'ipotetico viaggiatore finirà per contribuire involontariamente agli eventi così come si sono già svolti. Ovvero: qualcosa mi impedirà di eliminare Hitler perché di fatto il Fuhrer non è morto da bambino.
A quale farà riferimento Looper? Svelarlo sarebbe un delitto, ma parte del potenziale del film è racchiuso proprio nello scontro tra i due Joseph, portavoce di concezioni opposte. In un drammatico confronto al tavolo di un diner, Willis dice “Tutto questo accadrà a te!”, e Levitt: “Se è successo a te non vuol dire che succederà anche a me”.

Esteticamente, Looper sembra voler evocare Inception, altro film interpretato da Levitt, con tutti quei ralenti, le prospettive sbilenche e le palesi violazioni della forza di gravità. Ma sotto questo evidente richiamo commerciale si nasconde potenzialmente un film di fantascienza intelligente e originale, che si innesterà, se Dio vuole, nel filone del rinascimento sci-fi che ultimamente ha dato i natali a District 9 e Moon, tra gli altri.
Il cast include Jeff Daniels, nei panni del misterioso boss dei Looper, oltre a Emily Blunt e Paul Dano. Looper è previsto in USA il 28 settembre. In Italia dovrebbe arrivare nei primi mesi del 2013.