Attraverso una delle “svolte” estetiche più sorprendenti
degli ultimi anni David Fincher è riuscito a convincere in pieno la critica con
il suo nuovo “Zodiac”, thriller – in questo caso vocabolo probabilmente improprio
– incentrato sulla figura del serial-killer che terrorizzò la città di San
Francisco tra la fine degli anni ’60 e l’inizio dei ’70.
Le fasi interminabili delle ipotesi, degli interrogatori,
delle piste più o meno attendibili nella ricerca della verità sono il fulcro
principale del film, il vero ed affascinante meccanismo della “detection” viene
svelato in tutta la sua veridicità. In questo, il bellissimo film di Fincher
sembra avere come referente principale un altro capolavoro dell’epoca, quel
“Tutti gli uomini del presidente” (All the President’s Men, 1976) di Alan J.
Pakula, che indagava sullo scandalo Watergate. Lo spirito civile ed idealistico
che anima i personaggi sembra infatti quello di molti grandi lungometraggi
degli anni ’70, intenti a raccontare con sincerità fatti e persone che si sono
battuti per o contro qualcosa. Ed infatti di questo lavoro di Fincher
rimarranno impressi i volti comuni ma assolutamente veri delle figure messe in
scena, dalla più importante a quella più secondaria. Lavorando insieme ad un
cast capace di una mimesi a tratti incredibile, Fincher ha ricostruito prima di
tutto lo spirito e l’atmosfera che si respirava in quel periodo, e già questo è
un risultato notevole. Per fare ciò però il regista ha optato per un tipo di
messa in scena che è diventato tanto sobrio quanto inaspettatamente prezioso,
anche se in maniera diversa rispetto alle sue opere precedenti.
Adesso infatti il cineasta lavora a perfezionare
l’eleganza che si cela dentro l’inquadratura,e
non fuori di essa: i movimenti di macchina nel film sono quasi assenti,
ed anche la fotografia del bravissimo Harris Savides non cede mai alle lusinghe
dell’espressionismo. Fincher ha invece costruito un puzzle, anche visivo, dal
fascino irresistibile, dove ciò che viene raccontato con minuzia e
partecipazione trova la sua perfetta espressione nel “modus” cinematografico
con cui viene raccontato. Trattandosi comunque di un film di genere
difficilmente “Zodiac” potrà competere per la Palma d’Oro, ma un eventuale premio
per la miglior regia non sarebbe di certo una sorpresa, e soprattutto
assolutamente meritato.
NOTIZIE
Lo Zodiac di Fincher affascina Cannes
David Fincher è riuscito a convincere in pieno la critica con il suo nuovo "Zodiac", thriller incentrato sulla figura del serial-killer che terrorizzò la città di San Francisco tra la fine degli anni '60 e l'inizio dei '70
17.05.2007 - Autore: Adriano Ercolani