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La provincia nera di Alessandria nella nuova miniserie Su Marte non c’è il mare

In streaming su La Stampa.it i quattro episodi del lavoro di Lucio Laugelli 

Su Marte non c'è il mare

Su Marte non c'è il mare

02.05.2016 - Autore: Alessia Laudati (Nexta)
Una miniserie a tinte noir per raccontare le difficoltà del precariato e che è allo stesso tempo sperimentazione di nuovi linguaggi possibili per i prodotti audiovisivi; che provano sempre di più la strada dello streaming.

Questo è Su Marte non c'è il mare, prodotto indipendente che racconta la vita di provincia in una città del Nord Italia e, al contempo, una storia cupa e che destabilizza l'esistenze dei protagonisti.

Girato in 4 puntate da circa 15 minuti l'una e realizzate con il contributo de La Fondazione Cral; il lavoro del regista Lucio Laugelli, classe 1987 di Alessandria è stato reso possibile da uno sforzo anche ‘generazionale’.

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La troupe (composta al 99% da under 30) ha girato per 10 giorni nell'autunno del 2015 attingendo dal territorio le proprie ambientazioni (Alessandria e la sua provincia in primis, ma anche la provincia di Asti: Montemagno, tra le location).

Su Marte non c’è il mare è costato – come rivela l’autore in un’intervista a Lastampa.it – un totale di 7500 euro. La serie, disponibile dal 27 aprile sul sito del quotidiano La Stampa, racconta le conseguenze misteriose dell’affitto della casa del nonno da parte del protagonista; un trentenne squattrinato e aspirante videomaker.

Protagonisti sono Marco, Ivan e Giulio, interpretati rispettivamente dagli attori Michele Puleio, Maurizio Pellegrino e Christian Bellomo, che tra le atmosfere di una provincia meccanica piemontese, una partita Iva e un dubbio esistenziale post-università, cercano di scoprire il mistero che ruota intorno all’improbabile e nuovo inquilino dell’appartamento. La colonna sonora è stata composta dal gruppo I Perturbazione, mentre la sceneggiatura è firmata da Valerio Gaglione.
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