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La piccola bottega degli orrori compie 30 anni: 10 cose che non sapevi sul film

Il musical/horror di culto usciva nelle sale americane il 19 dicembre 1986. Rispolveriamo i segreti della lavorazione...

La piccola bottega degli orrori

19.12.2016 - Autore: Marco Triolo (Nexta)
Il 19 dicembre 1986 usciva in USA La piccola bottega degli orrori, musical/horror culto diretto da Frank Oz, leggendario attore e animatore (ha animato e doppiato Yoda nella saga di Star Wars), regista di titoli memorabili come Dark Crystal, In & Out e Funeral Party. Interpretato da Rick Moranis, Steve Martin, John Candy e Bill Murray, praticamente il gotha della commedia americana anni '80, il film è ispirato al musical scritto da Alan Menken (La bella e la bestia) e Howard Ashman, a sua volta tratto dall'amatissimo B-movie di Roger Corman. E da bambini, per chi è cresciuto negli anni '80, era uno di quei film capaci di affascinare e spaventare allo stesso tempo.

Un equilibrio raggiunto da Oz dopo una lavorazione complessa che incluse svariate riprese aggiuntive per smussare i dettagli più truculenti della produzione, dai set alle svolte di sceneggiatura. Ma scommettiamo che questo dettaglio non lo conoscevate, così come tanti altri legati alla produzione. Per celebrare il trentennale del film, abbiamo deciso di elencare dieci segreti del dietro le quinte de La piccola bottega degli orrori...



Come 007. Il film fu girato presso gli studi Pinewood di Londra, famosi per ospitare regolarmente la saga di 007 (e anche di Star Wars). All'epoca erano gli studi più grandi del mondo, talmente grandi che era impossibile riscaldarli a dovere, e per alcune scene gli attori dovettero ingoiare dei cubetti di ghiaccio per evitare che il loro fiato si condensasse.

Parola di pianta carnivora. Come parte della promozione del film, la pianta carnivora Audrey II fu intervistata diverse volte dalla stampa. Spesso le “interviste” finivano con Audrey che si pappava il giornalista.

Parolacce da Oscar. “Mean Green Mother From Outer Space” fu il primo brano nominato agli Oscar a contenere parolacce. Per questo, il testo fu rielaborato e montato usando parole del testo scartate dal film finito.



Pollice verde. Nel film non vennero utilizzati schermi blu o verdi. Audrey II fu semplicemente costruita in sei varianti a seconda della fase di crescita, mentre il negozio di Mushnik (Vincent Gardenia) venne edificato in tre diverse proporzioni. Ciascuna delle piante doveva essere pulita, ripitturata e riparata alla fine di ogni giornata di riprese. Un compito che richiedeva fino a tre ore, a seconda delle dimensioni della pianta.

Nomen omen. Vincent Gardenia, l'attore italo-americano che nel film interpreta Mushnik, il padrone del negozio di fiori in cui lavora il protagonista Seymour Krelborn (Moranis), ha sempre sostenuto di essere stato scritturato perché a Oz piaceva il suo nome.

Un ruolo da pop-star. Inizialmente, la produzione offrì il ruolo di Audrey, la collega di cui è innamorato Seymour e che dà il nome alla pianta, alla pop-star Cyndi Lauper, e considerò brevemente anche Madonna. Alla fine la parte fu affidata a Ellen Greene, star del musical teatrale originale.



Una voce importante. Prima di scritturare l'attore Levi Stubbs nel ruolo di Audrey II, la produzione aveva pensato di chiamare Eddie Murphy.

Prima di Frank Oz. Inizialmente, Martin Scorsese avrebbe dovuto dirigere il fil. Anche John Landis passò la mano a un certo punto della lavorazione. A produrre avrebbe dovuto invece esserci Steven Spielberg.

Un finale controverso. Nello script originale, Audrey II avrebbe dovuto portare la distruzione a New York. Nel finale mostrato al pubblico nelle proiezioni test, Audrey e Seymour venivano mangiati dalla pianta carnivora. Il finale fu modificato dopo le reazioni negative del pubblico, ma re-introdotto (senza la parte sulla distruzione in città, mai girata) nel director's cut parecchi anni dopo.

Steve e Bill. La piccola bottega degli orrori è il solo film in cui Steve Martin e Bill Murray abbiano mai lavorato insieme.