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Kubrick prima di Kubrick

In mostra a Milano le foto scattate da Stanley Kubrick, quando, appena diciassettenne, iniziò a lavorare per la rivista "Look".

Stanley Kubrick fotografo

21.04.2010 - Autore: Ludovica Sanfelice
In principio fu una macchina fotografica. Sì, quella che il padre regalò al piccolo Stanley Kubrick per i suoi tredici anni e che qualche anno dopo gli procurò il suo primo lavoretto alla “Look” quando la rivista acquistò per 25 dollari un suo scatto che ritraeva un edicolante distrutto dalla notizia della morte di F.D. Roosvelt. Kubrick fu poi assunto. Aveva diciassette anni. Il suo compito era realizzare brevi reportage episodici a tema che documentassero la vita quotidiana dell’America del dopoguerra, e proprio la dimensione narrativa di questo incarico permise al giovane fotografo di afferrare con sguardo ironico e sensibile storie di luoghi e personaggi lontani tra loro e dedicarsi allo sviluppo di una ricerca estetica e stilistica personale. A solleticare anche la sua fantasia fu il desiderio di evitare le pose nascondendo l’obiettivo, e mettere a frutto la luce naturale trafficando con esposizione e apertura del diaframma. Quando lavorare in posa si rendeva viceversa necessario, Kubrick dimostrò allo stesso modo un gusto evidente per l’effetto cinematografico, cercando però sempre di educarsi all’efficacia documentaria.

Oltre 200 delle immagini scattate dal giovane Kubrick tra il 1945 e il 1950, selezionate in un patrimonio di dodicimila negativi conservati dalla Library of Congress di Washington e dal Museum of the City di New York, sono ora in mostra al Palazzo della Ragione di Milano fino al 4 luglio. Una sorpresa e un’occasione per conoscere un aspetto inedito eppure fondamentale nel percorso formativo di uno dei registi più importanti del secolo scorso.

Tra le storie raccontate c’è quella triste e metaforica di un piccolo lustrascarpe che evidenzia l’attitudine alla rappresentazione della dignità umana; un giro dietro le quinte di un circo tra acrobati, domatori che mette in luce un certo gusto ludico; una photo-story sul veicolo usato per il trasporto di prigionieri in cui il cinema noir ha una forte influenza; e una lunga passeggiata tra aule, corridoi e laboratori della Columbia University, una tra le più ricche scuole private d’America che grazie al mastodontico budget annuo di cui dispone, da sempre finanzia e garantisce alcuni tra gli istituti di ricerca più avanzati del mondo. Tra questi il dipartimento di fisica nucleare. E osservando la foto di un professore con gli occhialetti tondi e scuri non si può impedire al pensiero di correre rapido al Dr. Stranamore di Peter Sellers

Rileggere l’intera filmografia di Kubrick in queste foto sarebbe però un esercizio speculativo più suggestivo e forzato che realistico, è tuttavia curioso notare, nascosti qui e lì, alcuni dettagli beffardi e un gusto per il racconto che qualche anno dopo Kubrick avrebbe messo al servizio del SUO cinema.

C’è anche da credere, infine, che se con il cinema gli fosse andata male, con una macchina fotografica in mano il ragazzo se la sarebbe cavata molto bene lo stesso.

STANLEY KUBRICK Fotografo
Gli anni di Look (1945 – 1950)
16 aprile - 4 luglio 2010
Milano, Palazzo della Ragione (piazza Mercanti 1)
Informazioni e prenotazioni: tel 02.43.35.35.22
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