Difficile sentire “buu” e cori di disapprovazione al termine di una proiezione al festival di Berlino. I tedeschi sono troppo educati e bisogna davvero provocarli per fHOMEarli uscire fuori dai gangheri.
Ci riesce “Jud Suss-Rise & Fall” e non perché sia un brutto film, almeno non in senso stretto.
Bisogna parlare della trama per capire quindi le ragioni. Nel 1940 Ferdinand Marian fu “obbligato” a prendere parte ad un film di propaganda nazista, per l'appunto “Jud Suss”. Il successo fu tale che il senso di colpa tormentò per sempre l'attore reo di aver vestito così tanto bene i panni di un ebreo avido e riprovevole da essere riuscito a dare ai tanti militari nazisti una ragione in più per dare il via all'olocausto.
Il film di Oskar Roehler interpreta a suo modo la biografia di un uomo alquanto controverso in Germania. Ci fu vera redenzione morale o Marian fu uno dei tanti cinici che non si posero problemi davanti alla possibilità del successo?
Roelher propende per la prima ipotesi ed ecco quindi che il suo film diventa il pretesto per indagare sulla capacità di Goebbels e della sua cricca di inserirsi in tutti i contesti sociali della vita tedesca, senza che per nessuno ci sia via di scampo. La tensione è alta per tutto il film, l'interpretazione di Moritz Bleibtrau (nei panni di Goebbels) è straordinaria, ma molto purtroppo si dissolve egli ultimi venti minuti.. La sceneggiatura infatti sembra voglia tagliare corto e così il balzo dal '44 al '46 appare grossolano non solo per l'ampiezza e l'importanza del periodo, ma anche e soprattutto per come si decide di chiudere il film.
Ovvero con un improbabile incontro Marian-vecchi amici e un superfluo (da raccontare) tradimento della compagna del protagonista. Chissà, forse se si fosse scelto in un atro modo di trattare l'epilogo di una storia così interessante, i tedeschi che non fischiano in sala avrebbero continuato ad essere “i tedeschi che non fischiano in sala”. Nel complesso comunque non si può negare che “Jud Suss – Rise & Fall” sia un buon film, interessante sotto più punti di vista e interpretato in maniera impeccabile da tutto il cast (Tobias Moretti è identico, sotto tutti i punti di vista, a Marian).
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Jud Suss- Rise & Fall, la nostra recensione
Un film di buona fattura su cui pesa però la verità storica.
21.02.2010 - Autore: Andrea D'Addio, nostro inviato al Festival di Berlino