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Johnny Depp in causa legale per un pugno scagliato sul set

La star accusata dal location manager di City of Lies, il film di Brad Furman di prossima uscita

City of Lies

10.07.2018 - Autore: Marco Triolo
Ancora guai per Johnny Depp, che ora si trova ad affrontare una causa scatenata da un incidente sul set di City of Lies, il poliziesco di Brad Furman incentrato sulle uccisioni dei rapper Tupac Shakur e The Notorious B.I.G. A fargli causa è stato Gregg “Rocky” Brooks, location manager che asserisce di essere stato preso a pugni dalla star sul set del film, dopo averla informata che le riprese di una particolare scena avrebbero dovuto terminare immediatamente.
 
L'incidente sarebbe avvenuto il 13 aprile 2017. La produzione del film, all'epoca intitolato LAbyrinth (come il libro di Randall Sullivan sul quale è basato), aveva il permesso di girare davanti al Barclay Hotel di Los Angeles fino alle 19 e fino alle 22 al suo interno. Brooks sostiene di essere riuscito a estendere il permesso due volte, in modo da consentire a Depp di girare una versione più lunga della scena con due amici. Alle 23, però, le autorità fecero sapere a Brooks che le riprese dovevano terminare seduta stante. Brooks sostiene di averlo riferito dunque al regista Brad Furman, il quale gli avrebbe risposto “Perché non lo vai a dire tu a Johnny Depp?”.
 
Brooks avrebbe dunque avvicinato Depp in compagnia di un agente di polizia per farsi aiutare a dare delicatamente la notizia all'attore. Ma prima di poterlo fare, sostiene, Depp gli avrebbe gridato in faccia: “Chi cxxxo sei tu? Non hai alcun diritto di dirmi cosa devo fare”. Depp lo avrebbe dunque colpito due volte alle costole. “Ti darò 100 mila dollari se mi darai un pugno in faccia in questo istante”, avrebbe proseguito la star. Sempre secondo la versione di Brooks, le guardie del corpo di Depp sarebbero entrate in azione per tenere l'attore lontano da lui. Brooks sostiene di aver sentito odore di alcol nell'alito di Depp. E afferma di essere stato licenziato tre giorni dopo dalla produzione, per essersi rifiutato di firmare un documento con cui avrebbe rinunciato alla possibilità di fare causa.
 
Fonte: Variety