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James Woods compie 70 anni: la sua carriera in cinque scene memorabili

Da C'era una volta in America a Vampires, festeggiamo uno dei più singolari attori americani ripercorrendo la sua carriera in cinque scene

Videodrome

18.04.2017 - Autore: Marco Triolo (Nexta)
James Woods è uno dei volti più iconici del cinema americano. Questo è un dato innegabile. È anche uno di quegli attori capaci di salvare un film grazie a una sua performance. Ma per quanto sia uno dei grandi, le sue qualità molto particolari hanno fatto sì che non sia mai realmente esploso: è troppo cinico, asciutto per essere protagonista nel sicuro e ripulito mondo di Hollywood. Ma è troppo carismatico per essere un semplice caratterista. Così, Woods si è costruito una carriera in questa ampia zona grigia, mangiandosi ruoli di contorno con la voracità di un performer di razza e occasionalmente emergendo fino a ruoli da protagonista in film costruiti intorno alle sue caratteristiche d'attore.
 
Nato il 18 aprile 1947 a Vernal, nello Utah, Woods compie oggi settant'anni, di cui ben quarantasei dedicati a una carriera che dalla TV lo ha condotto al cinema. Vogliamo festeggiarlo oggi ricordando cinque scene leggendarie della sua filmografia.
 
Il connubio perfetto: David Cronenberg, nella sua fase horror, chiama Woods a incarnare il viscido capo della programmazione di una rete via cavo che scopre Videodrome, un canale che trasmette filmati snuff che lui crede messi in scena. Scoprirà una realtà ben più inquietante e si farà trascinare letteralmente in un gorgo di allucinazioni terrificanti. Come ad esempio quella che vi mostriamo nella scena a seguire, la più famosa del film.

 
Subito dopo aver lavorato con Cronenberg, Woods viene chiamato ad affiancare Robert De Niro in C'era una volta in America, testamento cinematografico di Sergio Leone. La scena che vi presentiamo mostra il lato più pericoloso di un personaggio complesso, tormentato e infine tradito dal suo migliore amico Noodles.

 
Oliver Stone, come Cronenberg, sa impiegare molto bene il fisico asciutto e lo sguardo cinico di Woods in Salvador, storia di un fotoreporter che, per fare qualche soldo, parte per El Salvador ma, ritrovatosi nel mezzo di una guerra civile sul nascere, sviluppa una coscienza e si innamora di una donna del posto. Il Richard Boyle di Woods è un personaggio arrogante, che ama alcol e droghe, e non si fa problemi a confessarlo a un prete locale. A cui chiede, tra l'altro, se possa cambiare pur continuando a farsi un drink o una canna qua e là. La scena della confessione che qui vi mostriamo è una sintesi perfetta dell'umorismo “da duro” così particolare di Woods.


 
Si diceva di come Woods sappia salvare un film con una sua performance. È il caso de Lo specialista, thriller anni '90 il cui unico vero scopo era piazzare Sylvester Stallone e Sharon Stone a letto insieme. Eppure, nel ruolo dell'ex mentore e ora nemesi di Stallone, Woods si mangia tutto quello che gli orbita intorno e strappa più di un applauso. Come ad esempio in questa scena, in cui affronta Stallone... al telefono.

 
Uno degli ultimi cult di John Carpenter, Vampires mette in luce la qualità “concreta” del regista, che tratta i vampiri con il suo solito mix di azione e western, senza fronzoli romantici. James Woods è dunque perfetto nel ruolo del cacciatore di vampiri Jack Crow, e in questa scena spiega al prete della sua squadra quanto esattamente gliene freghi ai vampiri dell'aglio.