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Il settimo sigillo

Il settimo sigillo

DVD

30.03.2001 - Autore: Fabrizio Marchetti
PROFILO CRITICO Non ci sono aggettivi o giri di parole che possano effettivamente rendere merito allopera di Bergman. Il settimo sigillo ha lasciato una traccia indelebile nella storia del cinema. Un assoluto capolavoro autoriale che affronta magnificamente, sotto ogni punto di vista, il tema della morte. La ricerca di spiegazioni e significati esistenziali da parte del cavaliere medioevale è una delle più compiute allegorie artistiche del secolo passato. Riflette il dramma spirituale delluomo dinanzi la consapevolezza dellineluttabilità del suo destino e di fronte alla percezione ultima della morte come unica certezza. Il lavoro scandinavo non costituisce un esempio di poesia didascalica e suggellata dalla potenza delle immagini. Piuttosto costituisce un caso emblematico di filosofia cinematografica di chiara derivazione kierkegaardiana. Il cammino di Antonius è il cammino di Bergman e di ogni uomo. Il suo viaggio in una Svezia dipinta alla maniera di una landa desolata e perduta acquisisce una straordinaria valenza simbolica, divenendo metafora di un ben più travagliato percorso interiore. Suggestiva e straordinariamente inquietante è la scena della partita a scacchi, il gioco che per eccellenza rievoca il destino delluomo: come il giocatore decide la sorte delle differenti pedine, così la Morte supervisiona in maniera fatalistica le strade intraprese dallessere umano, determinandone la rotta e soprattutto stabilendone lora del ricongiungimento. Realizzato in unepoca di inquietudine ed incertezza (siamo negli anni della Guerra Fredda), Il settimo sigillo riflette appieno delle ansie storicamente fondate (in primo luogo, la preoccupazione di un nuovo possibile conflitto nucleare). Per realizzare il film, il regista si ispirò ad un altro suo lavoro, Pittura su legno. E poi lo girò in poco più di un mese.  
PROFILO TECNICO Sotto il profilo video, il disco in formato 1.33:1 presenta dei limiti piuttosto evidenti, anche a causa di un master di fatto logorato dal tempo. I difetti di compressione emergono in modo vistoso, intaccando marcatamente la definizione generale dellimmagine. Il contrasto ristagna a livelli di assoluta mediocrità; la dimensione cromatica in bianco e nero presenta diffuse alterazioni ed evidenti danneggiamenti. La scala dei neri è molto scarsa. Laudio stereofonico (DD 2.0) è anchesso di qualità scadente, essendo contrassegnato dalla costante presenza di un fastidiosissimo fruscio. Il fronte anteriore non funziona adeguatamente e la mancata spazialità delle casse dx/sx lo testimonia con chiarezza. La sezione rear è degna di nota solo nellampliamento di unacustica chiusa ed eccessivamente rimbombante. Subwoofer praticamente mai operativo.  
EXTRA Contrariamente a quanto detto per il fronte audio-video, la sezione extra del Dvd è ottimamente realizzata. A destare particolare interesse sono la nota teologica di Don Bruno Forte che analizza il film a partire dai suoi contenuti religiosi e la scheda critica di Fernaldo Di Giammatteo che invece si sofferma su alcune scene rilevanti, proponendoci uninterpretazione a 360° della pellicola di Bergman. Di pregevole fattura sono anche le schede filmografiche del regista e degli interpreti. Naturalmente presenti le opzioni riguardanti laccesso diretto alle scene e la possibilità di visionare il film con lavvallo dei sottotitoli in italiano per i non udenti.  
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