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"Il mio film più difficile": A Torino Nanni Moretti presenta il restauro di Palombella Rossa

L'ex direttore del Festival condivide col pubblico i suoi ricordi sul film del 1989, ancora oggi uno dei suoi migliori

24.11.2016 - Autore: Mattia Pasquini (Nexta)
Il suo ultimo film era stato Mia madre, che ci aveva permesso di incontrare Nanni Moretti a Cannes, in un contesto molto diverso, per un film comunque personale. Come il Palombella Rossa che è tornato a riempire le sale in occasione della presentazione al pubblico torinese della sua versione restaurata, introdotta brevemente proprio dallo stesso regista romano, di casa da queste parti per aver diretto il Torino Film Festival nel 2007 e nel 2008.

Dirigente del PCI in trasferta con la propria squadra di pallanuoto, e affetto da una improvvisa amnesia, l'ultima apparizione di Michele Apicella (dopo Bianca, Sogni d'oro, Ecce bombo, Io sono un autarchico) nacque dalla volontà di Moretti di "raccontare, con molta più libertà, un personaggio che non ricorda più chi è - come ha spiegato Nanni, - anche perché mi sembrava che nella sinistra italiana e in particolar modo nel partito comunista ci fosse un problema con la propria memoria, con il proprio passato. Che nel film ritornano per schegge, per frammenti".

"Mi sembrava, come spettatore, - ha continuato Moretti, rievocando il panorama italiano di allora, - che nella seconda metà degli anni ’80 nei film ci fosse come un accademismo di ritorno. Si scrivevano benino delle storie raccontate già, molto meglio, tanti anni prima e ci si accontentava di storie ben fatte, ben costruite. Per reazione, ho voluto fare - non solo con questo, ma anche con Caro Diario e Aprile - un film che non fosse l'ennesimo film realistico sull'ennesima crisi politica legata a una crisi esistenziale, familiare, ecc…".

Realizzato con la supervisione dello stesso Nanni Moretti e la collaborazione dell'allora direttore della fotografia Beppe Lanci, il restauro digitale in 4k è stato realizzato partendo dai negativi scena e colonna originali messi a disposizione dalla Sacher Film, recuperando inoltre i filmati super 8 originali conservati dal regista per le immagini di repertorio presenti nel film, "uscito 27 anni fa". "Senz'altro il più faticoso che ho girato - nelle parole dello stesso diretto interessato. - Perché dovevo giocare a pallanuoto, recitare, spesso gridando una frase di gioco, dirigere pallanuotisti, che non erano attori, dirigere centinaia e centinaia di comparse, con orari un po' al limite, visto che è stato girato per metà di giorno e per metà di notte, dalle sei del pomeriggio alle cinque del mattino".