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I trent'anni di Bull Durham, Costner, Sarandon e Robbins in uno dei film più sexy degli anni Ottanta

La pellicola di Ron Shelton è il piccolo classico che ha trasformato Kevin Costner in un sex symbol

15.06.2018 - Autore: Pierpaolo Festa
"Questo è un gioco molto semplice: si lancia la palla, si colpisce la palla, si prende la palla. A volte vinci. A volte perdi. A volte piove". Rivederlo oggi, a trent'anni esatti dalla sua uscita - e magari anche per la decima o quindicesima volta - provoca sempre la stessa reazione: Bull Durham - Un gioco a tre mani è un piccolo classico degli anni Ottanta. Un film sul baseball, una commedia sexy, una pellicola retta interamente da tre splendidi attori che fanno gioco di squadra. Il film diretto da Ron Shelton arrivava nelle sale americane il 15 giugno del 1988: negli USA incassava cinquanta milioni di dollari (era costato meno di dieci) e diventava uno film sportivi più amati di sempre. La sua forza narrativa, umoristica ed erotica lasciava un'impronta anche nei paesi dove il baseball è tutt'altro che uno sport popolare.  


Bull Durham è ambientato nei campionati minori di baseball: la serie B composta da giocatori ormai fuori età per giocare nella major league o da giovanotti che invece sognano di entrare nel campionato principale, quello che nella versione originale chiamano "the show", il posto in cui vieni ricoperto da successo, flash, donne e ricchezze. Ecco dunque la classica storia sportiva, il rapporto tra un giovane stupidotto ma con un talento unico (Tim Robbins) e il veterano che gli insegna a diventare un giocatore vero (Kevin Costner). I duetti tra i protagonisti e le loro liti sul campo sono spassosi, ma la pellicola trasuda erotismo in ogni scena in cui è presente Susan Sarandon, musa sexy la cui energia tiene in pugno i maschietti del film. Un personaggio frizzante. Una delle donne più erotiche viste sullo schermo nel cinema americano di fine anni Ottanta. 

Quando si pensa a questa commedia non è il baseball la prima cosa che viene in mente, ma Tim Robbins nudo ammanettato a letto con la Sarandon che lo "tortura" leggendo a voce alta poesie di Walt Whitman e posticipando il sesso il più possibile. E successivamente la situazione al rovescio con Robbins che ha fatto voto di castità fino alla sua prima sconfitta sul campo da baseball e l'attrice che lo provoca sfoderando le gambe davanti alla sua faccia. Era il 1988 e gli attori si innamoravano veramente e diventavano una coppia anche fuori dal set (sono stati insieme dal 1988 al 2009). 


 
Bull Durham è anche e soprattutto il primo film da sex symbol di Costner. Impossibile dimenticarlo nella scena in cui dichiara alla Sarandon di credere nei "lunghi, lenti, profondi, soffici e umidi baci che durano tre giorni", stregando la donna che innamorata di lui all'istante afferma: "ti voglio". All'epoca l'attore aveva già interpretato Elliott Ness ne Gli intoccabili e in quello stesso anno lo avevamo visto anche Senza via di scampo, thriller pasticcioso con una memorabile scena sexy in cui lo vedevamo spogliare Sean Young nel retro di una limousine. 

Se la Sarandon è la musa erotica e Robbins un toyboy, Costner è l'icona: eccolo nei panni di un giocatore di baseball burbero, saggio e ribelle. Un uomo che ha avuto la sua occasione nella major league per pochissimo tempo e che si è ritrovato in serie B a fare da mentore. Bull Durham è il primo di una ideale trilogia sul baseball interpretata dall'attore e composta anche dal magnifico L'uomo dei sogni (1989) e dal sottovalutato e bellissimo Gioco d'amore diretto da Sam Raimi (2009). 


 
Trent'anni dopo, il film di Ron Shelton (che nel 1996 è tornato a dirigere Costner nell'ottimo Tin Cup) ha ancora quel potere: quando lo intercettiamo in TV basta anche una sola scena per inchiodarci alla poltrona, allontanando la voglia di cambiare canale. E' sempre il momento perfetto per rivederlo o scoprirlo per la prima volta.