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I cento anni di Olivia De Havilland, l'ultima grande diva di Hollywood

Da La leggenda di Robin Hood a Via col vento, il nostro omaggio all'attrice, che compie oggi un secolo di vita

Via col vento - Olivia De Havilland

01.07.2016 - Autore: Marco Triolo (Nexta)
Olivia De Havilland compie oggi cento anni, un traguardo epocale per l'unico pezzo di Golden Age hollywoodiana ancora in vita. Cento anni nei quali la De Havilland ha lasciato un marchio indelebile nella storia del cinema, interpretando classici come Via col vento, La leggenda di Robin Hood e Piano piano dolce Carlotta.



Nata nel 1916 a Tokyo, da genitori inglesi, la De Havilland si trasferì con la famiglia a Saratoga, vicino a San Francisco, quando era molto piccola. Il padre abbandonò la famiglia – lei, la madre e la sorella minore Joan, diventata poi famosa con il nome d'arte di Joan Fontaine – per tornare in Giappone, dove sposò poi la sua domestica giapponese. La giovane Olivia iniziò molto presto a interpretare produzioni teatrali locali e fu proprio una di queste, Sogno di una notte di mezza estate, a farle avere un contratto con la Warner Bros. per la versione cinematografica della commedia shakespeariana, uscita nel 1935. Da Capitan Blood (1935) l'attrice fece coppia con Errol Flynn per una serie di film di grande successo, che includono La leggenda di Robin Hood, La carica dei seicento, Gli avventurieri, La quadriglia dell'illusione e Il conte di Essex, tutti diretti da Michael Curtiz, oltre a La storia del generale Custer (1941) di Raoul Walsh. Vinse due Oscar, per A ciascuno il suo destino (1946) e L'ereditiera (1949), oltre alla Coppa Volpi a Venezia per La fossa dei serpenti (1948).

E poi naturalmente c'è Via col vento. La De Havilland vi interpretò la cognata di Scarlett, Melanie, e la sua partecipazione al film MGM diede il via a una serie di eventi che cambiarono per sempre Hollywood. L'attrice era infatti sotto contratto con la Warner, un contratto di sette anni che, secondo l'interpretazione giuridica dell'epoca, veniva letteralmente sospeso quando per l'attore o attrice in questione non c'era lavoro. Questo determinava contratti interminabili e un potere fortissimo degli Studios sugli attori. Ma la De Havilland, che riuscì a ottenere la parte in Via col vento per intercessione della moglie di Jack Warner (“Un uomo irragionevole”, come lo definì lei) e grazie all'insistenza di David O. Selznick della MGM, portò più tardi la Warner in tribunale per contestare il contratto. “Pensai che, se avessi vinto, altri attori che si sentivano frustrati come me non avrebbero più dovuto sopportare quella prassi. Avrebbero accettato la sospensione senza paga, sapendo però che non avrebbero più dovuto recuperare quel periodo”. La De Havilland vinse e, a tutt'oggi, è in vigore l'interpretazione della norma nata con lei, ovvero che i sette anni del contratto sono da considerarsi sette anni da calendario.



Nel 1958, con due Oscar nel sacco e il suo nome eternamente scolpito nella memoria di Hollywood, si trasferì a Parigi dopo aver sposato il francese Pierre Galante. Non sarebbe più tornata indietro, pur continuando a recitare, più sporadicamente. I suoi due ultimi ruoli risalgono a trent'anni fa, nei film per la TV Anastasia: The Mystery of Anna (che le fruttò un Golden Globe) e The Woman He Loved. Non resta che augurarle cento di questi giorni.