
Dopo la prima, straordinaria inquadratura che apre il film – e che risulta programmaticamente posticcia per inserire subito la storia dentro le coordinate estetiche della fiaba contemporanea – parte la vicenda del piccolo Hugo Cabret (Asa Butterfield), bambino che vive dentro le mura della stazione ferroviaria di Parigi. A livello narrativo, la partenza del film non è di certo esaltante: Scorsese sembra indugiare troppo sull’atmosfera fantastica della messa in scena, il ritmo non decolla, e una volta tanto le musiche melodiose di Howard Shore vengono adoperate in maniera eccessivamente invasiva. Ecco però che il flashback che racconta la storia passata di Hugo e di suo padre (un convincente Jude Law) comincia a scaldare i sentimenti dello spettatore, in attesa che si riveli l’anima principale del film. Man mano che infatti si dipana la vicenda del ragazzo e il suo rapporto con il misterioso anziano George (il sempre efficace Ben Kingsley) iniziamo a percepire che “Hugo Cabret” è una riflessione poetica ed appassionata sulla storia del cinema, sulla magia della creazione artistica, sul potere dell’immaginazione e sulla forza della visione.
E allora si capisce anche perché Scorsese ha voluto girarlo in un ottimo 3D: vedere i primi filmini dei fratelli Lumière o le prime invenzioni di Méliès riportati sul grande schermo da questa nuova tecnologia diventa un’esperienza che fonde passato e presente in un unico calderone che però esplicita con totale poesia la potenza evocativa del Cinema con la “C” maiuscola. E anche se la seconda parte del film soffre di alcuni svarioni di ritmo e di una certa melensaggine, glieli possiamo perdonare senza problemi, perché l’amore che Scorsese ha messo in questo suo bizzarro e sfavillante lavoro è tangibile e ammirevole.

“Hugo Cabret” è un lungometraggio tutt’altro che perfetto: come favola è narrativamente debole e forse è troppo teorico nel suo messaggio: ma quando mescola con audacia assoluta omaggio cinefilo al passato, visione di cinema articolata, discorso su dove sta andando e insieme dove è nata la nostra amatissima Settima Arte, è praticamente impossibile non emozionarsi.
“Hugo Cabret”, in arrivo il 3 febbraio, è distribuito in Italia da 01. Per saperne di più, guardate il trailer.