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Home Video: 47 Ronin e i Samurai che hanno fatto la storia del cinema

Il film con Keanu Reeves in DVD e Blu-Ray: per l'occasione ecco i guerrieri più indimenticabili del Giappone visti sul grande schermo

28.07.2014 - Autore: La redazione
Onore, fedeltà e sacrificio. Queste le qualità di alcuni uomini che si distinsero nel Giappone Feudale: erano loro i samurai, antichi militari giapponesi nati in seguito alle lotte tra clan che imperversavano in terra nipponica. Ben presto furono trasformati in una vera e propria classe sociale, mantenendo intatte le innate abilità per il combattimento e mostrando assoluta dedizione verso il proprio padrone, il daimy?, latifondista feudale dell’epoca. Una volta che quest’ultimo veniva ucciso, i samurai, seguendo il Bushido, un rigoroso codice di condotta ispirato dal Buddhismo e dal Confucianesimo, avevano il diritto di onorare la perdita arrivando ad uccidere l’assassino.

 
Lealtà e vendetta, come quella che vide protagonisti 47 Ronin, storia ambientata nel XVIII secolo portata sul grande schermo da Carl Rinsch in una produzione che vede protagonista Keanu Reeves e che abbiamo recensito in questo articolo. Realtà e leggenda si incontrano sullo schermo: ecco il Giappone di un tempo popolato da demoniache creature, dove a causa di un atto di stregoneria si consumerà il suicidio del Principe Asano. Una morte che scatenerà la rabbia dei suoi uomini, gloriosi samurai, che una volta rimasti senza padrone, quindi ufficialmente dei Ronin, decidono di opporsi ai voleri dello sh?gun per celebrare una rapida vendetta dopo un periodo di esilio forzato. 


 
Il mito dei samurai è stato spesso rappresentato sul grande schermo, in un genere chiamato Chambara (combattimento con la spada) o Jidaigeki (in riferimento alle pellicole in costume) e, in occasione della uscita di 47 Ronin in Home Video in tre diversi formati: DVD, Blu-ray e Blu-ray 3D, andiamo alla scoperta di alcune delle più importanti pellicole con protagonisti questi valorosi guerrieri. Partendo da quello che può essere considerato il regista capostipite per questo filone: Akira Kurosawa, cineasta autore di due capolavori come I sette samurai e Rashomon

 
I sette samurai è il manifesto di un cinema di genere nipponico che ha saputo trasportare sul grande schermo un forte sentimento di identità, tipico per il popolo giapponese. Il film è ambientato nel XVI secolo, dove troviamo un gruppo di contadini che disperatamente cerca di salvare il proprio villaggio dall’avvento di un gruppo di spietati predoni. Non avvezzi alla battaglia, cercheranno aiuto in un gruppo di Ronin che, nonostante fossero abituati a combattere solo per un tornaconto personale ed economico, decidono di difendere quel territorio a costo della loro stessa vita. Il film fu riadattato, in chiave western, da John Sturges, che nel 1960 realizzò I magnifici sette, ispirandosi proprio alla pellicola di Kurosawa. 

 
Lo stesso regista giapponese, quattro anni prima, diresse Rashomon, una pellicola ambientata nel periodo Heian e ispirata dai racconti di Ry?nosuke Akutagawa. Uno dei film più celebri di Kurosawa, che qui sfrutta diversi flashback per raccontare e fare luce su un terribile fatto di cronaca che ha visto protagonista un samurai barbaramente ucciso da un brigante che in seguito abusò anche della moglie del guerriero. Gli eventi vengono descritti da diversi punti di vista, in uno schema narrativo che ammette la ripetitività a vantaggio della verità, con le testimonianze dirette di vittime, carnefici e testimoni. Nel 1952 arrivò anche la consacrazione hollywoodiana con la nomination e la vittoria agli Oscar nella categoria Miglior film straniero.


 
Onore, lealtà e vendetta non sono sentimenti appannaggio esclusivamente dell’universo maschile e nella settima arte di stampo nipponico non sono mancati degli interessanti profili femminili, come quello di Yuki, la protagonista di Lady Snowblood. Un revenge movie giapponese tornato alla ribalta nel 2003 quando in molti notarono delle - evidenti - analogie con Kill Bill, il cult di Quentin Tarantino. Dalla struttura a capitoli alla vendetta femminile fino ai severi allenamenti al cospetto di esperti maestri e le evocative scene sotto una fitta nevicata, sono numerose le citazioni che Tarantino ha voluto inserire all’interno del suo film. Nello specifico, Yuki ricorda O-Ren Ishii, uno dei killer più spietati di Bill, per il doloroso passato, mentre il modus operandi è quello di Beatrix Kiddo, la sposa desiderosa di vendetta.


 
Il cinema giapponese non rispetta sempre in maniera ferrea il genere di riferimento e le stesse azioni tipiche dei samurai possono essere raccontate anche dagli occhi di - solo apparentemente - improbabili guerrieri, come Zatoichi, il combattente cieco ed apolide protagonista del capolavoro di Takeshi Kitano che qui appare anche nei panni del protagonista. Zatoichi è un eroe misterioso ma positivo, un uomo che fa dell’onore e dell’altruismo una propria prerogativa e, al tempo stesso, non disdegna di esibirsi con la katana in furiosi combattimenti, dai quali esce vincitore nonostante il grave handicap fisico. Numerosi sono i richiami alle pellicole di Kurosawa, anche se il genere jidaigeki sembra essere ormai orientato verso un processo di modernizzazione. 

 
Evidente, a tal proposito, è l’opera 13 Assassini di Takashi Miike, remake di una omonima pellicola del 1963. 13 Assassini racconta le gesta di un gruppo di coraggiosi samurai, qui impegnati a far cadere il regime di terrore instaurato da Naritsugu, malvagio fratello dello sh?gun. Una missione suicida perché Naritsugu è difeso da un esercito di sanguinari soldati capitanati dal crudele Hanbei. I 13 eroi, nonostante l’inferiorità numerica, lotteranno fino allo strenuo delle forze in una cruenta battaglia finale che lo stesso Miike enfatizza grazie all’utilizzo di sapienti primi piani alternati ad emozionanti controcampi. 


 
Il genere jidaigeki ha trovato fortuna anche in Europa e negli Stati Uniti, dove nel 2003 è stato realizzato L’ultimo samurai, ambientato in Giappone ai tempi della ribellione di Satsuma. Tom Cruise veste i panni di un colonnello americano al quale viene dato il compito di addestrare l’esercito dell’imperatore impegnato a sedare la rivolta di un gruppo di samurai ribelli. Una trama che ripercorre, seppur in maniera romanzata, un momento chiave della storia giapponese con la fine del sistema feudale a favore di una modernizzazione del paese. Una condizione che inevitabilmente andava a sfavorire gli stessi samurai, privati dei privilegi che la loro condizione sociale consentiva fino ad allora.  

47 Ronin è disponibile in DVD e Blu-Ray e Blu-Ray 3D edito da Universal. 

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