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Glass, un video per ripassare la trilogia di M. Night Shyamalan lunga 19 anni (video)

Nei cinema l'attesissimo scontro tra Bruce Willis e James McAvoy organizzato dal genio del male Samuel L. Jackson

18.01.2019 - Autore: servizio di Pierpaolo Festa, montaggio di Paola Schettino Nobile

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Correva l'anno 2000 e M. Night Shyamalan ci regalava uno dei suoi più grandi film: anticipando l'era di Marvel e DC comics al cinema e anticipando perfino Christopher Nolan nel voler mettere in scena il "realismo dei supereroi". Unbreakable - Il predestinato è quello che Quentin Tarantino ha definito: "uno dei capolavori dei nostri tempi" . 
 
Sin dall'inziio della sua carriera Shyamalan si è subito dimostrato un autore impavido e in grado di attirare nelle sale il grande pubblico. E di colpirlo con film come il cult horror Il sesto senso, il fantascientifico e bellissimo Signs e l'interessante e pazzesco The Village. Poi la crisi con film confusi come Lady in the Water, mediocri come E venne il giorno e terribili come After Earth. Nel 2015 si è ripreso con l'ottimo The Visit, l'anno successivo è tornato con Split.

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Adesso i ventitre personaggi all'interno del corpo di James McAvoy tornano in Glass capitolo finale della trilogia iniziata con Unbreakable e proseguita con Split: "La cosa che mi piace di più di questo film è l'esplorazione del bene e del male - afferma il regista - Esistono i buoni e i cattivi? Tutto si trova sempre tra questi due estremi. Quello che funziona nel il film è proprio il cercare di ridefinire chi è un buono e chi è un cattivo. E sentire che possiamo essere anche noi come loro. Probabilmente anche noi siamo entrambe le cose". 
 
Glass segna anche la terza collaborazione tra Shyamalan e Bruce Willis. In Unbreakable l'attore di ci ha regalato quella che è forse la performance più intensa di tutta la sua carriera. Adesso lo ritroviamo di nuovo nei panni di David Dunn: "Bruce e io siamo rimasti in contatto negli anni. Le nostre famiglie si frequentano - racconta il regista - E' sempre stato come un fratello maggiore per me. Sin da quando ero un ragazzino. Ha sempre scommesso su di me e mi ha protetto. Quindi c'è un rapporto molto speciale tra di noi. In passato abbiamo lavorato insieme, poi siamo diventati amici e ora ci ritroviamo sul set. Vedendo il film si capisce che questa cosa tra noi è speciale, che c'è una forte emozione nel nostro rapporto".
 
Samuel L. Jackson è un genio del male, James McAvoy è uno psicopatico e Bruce Willis è un eroe riluttante. Chi vincerà questo scontro all'interno di un ospedale psichiatrico? Ma soprattutto, siamo sicuri che Glass sarà veramente l'ultimo capitolo della trilogia di Shyamalan? Dopotutto il regista non ha mai smesso di sorprenderci.