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Frank Grillo: "Voglio essere come Rocky"

Teniamo d'occhio l'uomo che ruba la scena a Liam Neeson in The Grey. Un volto sempre più noto che si racconta nell'intervista esclusiva

Frank Grillo

07.12.2012 - Autore: Pierpaolo Festa
Chi diavolo è Frank Grillo? E' una domanda plausibile, dal momento che si tratta di un nome mai sentito e di un volto che però abbiamo ritrovato spesso sul grande schermo negli ultimi tempi. E' stato in occasione del notevole Warrior che abbiamo notato la sua abilità attoriale: nei panni dell'allenatore di Joel Edgerton è riuscito a dare tanto carisma a un personaggio minore. Un ruolo che però si è imposto sulla memoria dei fan di quel film.

Frank Grillo intervista The Grey
The Grey - La nostra recensione

Lo ritroviamo adesso in The Grey pronto ad andare faccia a faccia con Liam Neeson dandogli non poco filo da torcere nel bel mezzo del gelo dell'Alaska. “Questo era un personaggio importante per me – ci confessa Grillo quando lo incontriamo in un caffé di Venezia – Sono un attore di metodo, cerco sempre di vivere con i personaggi e faccio tantissime ricerche: non importa quanto sia grande il ruolo, importa cosa riesci a fare con il personaggio. Ricordate Donnie Wahlberg nella prima scena de Il sesto senso? Appare solo per due minuti, ma ha fatto un grande lavoro e nessuno se lo dimentica. Avrebbe dovuto vincere un Oscar”.

In The Grey ti vediamo schierato contro Liam Neeson. Di solito un attore di metodo starebbe lontano dal protagonista sul set, tra un ciak e l'altro. E' andata così?
Be' sono arrivato sul set di The Grey facendo finta di non conoscerlo. Non volevo che la mia visione di Liam contagiasse il lavoro dal momento che sono sempre stato un suo fan. Sono entrato sul ring con questo grande lottatore e ho cercato di fare meglio di lui, altrimenti sarei scomparso dalla scena. The Grey ha cambiato la mia carriera: dopo ho fatto altri sei film con registi come Stephen Frears, Phillip Noyce e Kathryn Bigelow. Adesso la gente comincia a riconoscere il mio lavoro.

La Bigelow ti ha da poco diretto in Operazione Zero Dark Thirty, come è andata sul suo set?
Ti dico subito che non posso parlare del film. Anche lì ho interpretato un personaggio minore: ci sono tanti ruoli piccoli in questo grande cast che Kathryn ha assemblato. Sul set lei è brillante, una persona con cui si lavora facilmente. Forse questo è il suo segreto: riesce a controllare gli uomini senza che loro se ne accorgano. Questo la rende speciale.

Frank Grillo intervista The Grey
Grillo è Frank Campana in Warrior. Qui la recensione

Facendo ricerche su di te ho scoperto che sei un atleta...

Da sempre. Ho praticato lotta libera e Ju-jitsu ad esempio. Quando mi hanno chiamato per interpretare il coach in Warrior ho vissuto due mesi con un altro allenatore per prepararmi al ruolo. Eppure è stata una cosa naturale per me: ero totalmente dentro quel ruolo.

Come sei diventato attore?

Sono andato all'università di economia. Ma ho sempre giocato con la recitazione, di certo non la immaginavo come un lavoro. Quando sono entrato più in profondità in quel mondo, ho capito che volevo fare l'attore e rischiare tutto.

Sei mai stato un attore squattrinato alla ricerca di un altro ruolo?

Non ho mai avuto difficoltà a pagare l'affitto ma a essere riconosciuto: anzi, oggi ho meno soldi di quanti ne facevo prima! Però quando ho cominciato a recitare ho fatto proprio tutto: il modello, gli spot in TV e le soap opera.

Quali soap opera?
Ho fatto una settantina di episodi di Sentieri. Ho cominciato proprio dal fondo!

Frank Grillo intervista The Grey
Frank Grillo in Sentieri (1996 - 1999)

Chiedo sempre qual era il poster che avevi in camera da ragazzino?
Rocky. Volevo essere come lui e rimanere in piedi fino all'ultimo round. Quel film ha cambiato la mia vita. È stato importantissimo, ho avuto come una visione: d'un tratto volevo recitare e mettermi in forma. Non ho mai smesso di guardare Sly in quel ruolo.

Hai mai conosciuto Sylvester Stallone?

Mi ha telefonato dopo aver visto Warrior. Gli ero piaciuto. Adesso eccomi a recitare in Homefront , un film che lui ha scritto e prodotto.  

Nella tua filmografia c'è anche Minority Report. Chi interpretavi in quel film?

Sono stato tagliato quasi totalmente dal montaggio finale. Ero uno dei poliziotti capitanati da Tom Cruise nei primi venticinque minuti del film, quelli che sono stati totalmente cambiati.

Immagino non sia stata una bella sensazione...

Ti dico cosa ho provato: è stato come fare parte di un film di Terrence Malick! Sono andato alla première e nessuno mi ha detto niente. Ero seduto dietro a Steven Spielberg e Tom Cruise e avevo chiesto a mia madre e mio fratello di accompagnarmi. Che dire? Mi ha fatto un male cane, poteva essere un ottimo lancio della mia carriera.

Frank Grillo intervista The Grey
Il trailer di The Grey

Siete rimasti in buoni rapporti con Spielberg?
In ottimi rapporti. Ho lavorato al suo fianco per quindici settimane. E' stato come un fratello per me. No, anzi, come un padre. Spesso abbiamo cenato insieme. Qualche anno dopo lo ho incontrato su un altro set, lui era lì con Tom Hanks e quando mi ha visto ha fatto un gran sorriso dicendo: “Frank, ti ricordi di me?”.

Il tuo nome è italiano, parlami delle tue radici. Quando ti sei messo alla ricerca delle tue origini italiane?
E' successo un paio di anni fa, quando ho cominciato a lavorare come attore. Sono italo-americano di seconda generazione e non mi sono mai sentito americano. I miei nonni calabresi mi parlavano solo in italiano. Quando sono arrivato in Italia ho notato che le persone mi somigliavano: stesso colore della pelle, stesso tono della voce, stessa maniera di gesticolare quando parlano. Vorrei portare i miei bambini qui. Anzi non ti nascondo che voglio viverci in Italia: sogno di abitare a Napoli. Si vedrà. Di certo sento di appartenere a questo Paese. 

The Grey è distribuito nei cinema da Koch Media
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