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The Grey
![The Grey The Grey](http://www.film.it/typo3temp/pics/e0848eb043.jpg)
L'aereo su cui viaggia un gruppo di lavoratori di un oleodotto precipita in una zona sperduta dell'Alaska. I pochi sopravvissuti, tra i quali il protagonista Ottway, si ritrovano a dover lottare non solo contro la rigidità del clima e un ambiente a loro ostile, ma soprattutto contro un branco di famelici lupi. Le forze e le risorse a loro disposizione si esauriscono in fretta e i superstiti, con a capo Ottway, decidono di abbandonare il luogo dello schianto per cercare di salvare le loro vite, intraprendendo un viaggio attraverso l'infinita distesa di neve e ghiaccio dell'estremo nord che si rivelerà una frenetica lotta contro il tempo, la natura selvaggia, braccati dai più spietati abitanti di quelle terre desolate.
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Entrare in sala con il malcelato timore di assistere all'ennesimo action-revenge che Liam Neeson ama sfornare negli ultimi tempi - tipo "Io vi troverò" o "Unknown - Senza identità" (recensione) - e, invece, ritrovarsi davanti a un dramma scritto, diretto e interpretato con partecipazione e potentissima presa emotiva.
Quest'ultima, non nuovissima rappresentazione dell'archetipo narrativo
dell'uomo che sfida la natura selvaggia e ostile poteva essere
sviluppata come un semplice e superficiale film d'azione, e invece fin
dalle primissime inquadrature si capisce che si tratta di tutt'altro.
Quello che emerge pian piano è una riflessione sulla condizione
umana ferita, dove l'ostacolo esterno al protagonista è perfettamente
calibrato per essere metafora elegante e angosciosa della sua condizione
interna. La costruzione piscologica del protagonista Ottway è
precisa, ottimamente scandita, e quando la sua disperazione si tramuta
in lotta estrema per la sopravvivenza il personaggio assume un contorno
di umanità comune che lo rende eroico. Intorno a un Liam Neeson davvero convincente, finalmente memore di essere anche un attore di sottigliezze e quieta bravura, un cast pressoché tutto al maschile formato tra gli altri dagli efficacissimi Dermot Mulroney e Frank Grillo.
Dal punto di vista della messa in scena "The Grey" è un film incredibilmente compatto e coerente. Joe Carnahan concede pochissimo al facile spettacolo e invece mette in scena i
desolati ambienti naturali lasciando che esprimano tutto il senso
d'inquietudine e di desolazione che posseggono. La montagna innevata e i
suoi pericoli non erano così spaventosi dai tempi de "La morte sospesa" di Kevin McDonald.
La progressione drammatica con cui i sopravvissuti al disastro aereo
affrontano il viaggio durissimo verso una salvezza lontana è
perfettamente scandita, e funziona sia come sceneggiatura di genere che
come ritratto drammatico di caratteri tra loro diversi e costretti a
qualcosa più grande e doloroso di loro.
Tratto dal racconto breve "Ghost Walkers" di Ian Mackenzie Jeffers, che ha scritto il film insieme a Carnahan, "The
Grey" è un film disperato e toccante, che conduce lo spettatore in un
percorso emozionante fino al poetico e bellissimo finale.
All'interno di quel tipo di cinema che tenta di trovare un equilibrio
tra prodotto destinato al grande pubblico e opera personale – sia a
livello estetico che contenutistico – Joe Carnahan ha realizzato uno dei
migliori lungometraggi da parecchio tempo a questa parte.
di Adriano Ercolani