Più attenzione da parte della stampa, anche internazionale, più pubblico e un bilancio finale sostanzialmente positivo sono i dati che snocciola la Festa di Roma di Antonio Monda, che chiude la sua tredicesima edizione visibilmente soddisfatto nonostante le critiche e qualche perplessità da parte di alcuni dei frequentatori dell'Auditorium, dove la manifestazione è stata programmata tra il 18 e il 28 di ottobre.
Grandi titoli, Incontri Ravvicinati con grandi nomi (Martin Scorsese, Cate Blanchett e Sigourney Weaver su tutti), possibili candidati ai prossimi Premi Oscar (come la splendida coppia di Stanlio & Ollio) hanno allietato le serate romane di questa edizione, ma in attesa di rivederci l'anno prossimo la kermesse si chiude - come di consueto - con la proclamazione del vincitore dell'ambito Premio del Pubblico...
Film da Oscar, dieci pietre miliari in Home Video
È Il vizio della speranza di Edoardo De Angelis ad aggiudicarsi il Premio del Pubblico BNL, realizzato in collaborazione con il Main Partner della Festa del Cinema, BNL Gruppo BNP Paribas, e assegnato dagli spettatori che hanno espresso il proprio voto sui film in programma nella Selezione Ufficiale utilizzando myCicero, con l’app ufficiale della Festa del Cinema, RomeFilmFest (realizzata da Pluservice), e attraverso il sito www.romacinemafest.org.
Come diceva il regista di Indivisibili (già vincitore di sei Nastri d’argento, otto Ciak d’oro, un Globo d’oro, e accreditato di diciassette candidature ai David di Donatello, di cui sei vinti) nelle note di regia del film, presentandolo: Nel fotogramma passato, presente e futuro. Nessuna presentazione dei personaggi, nessuna divagazione. La storia delle donne e degli uomini è scritta sul corpo: nelle cicatrici il passato, nei gesti il presente, negli occhi il futuro. Il corpo è lo strumento principale della narrazione perché la sua materia mobile esprime la trasformazione dei personaggi; è veicolo tematico in quanto mostra la bellezza ferita di essere umani in attesa di qualcosa o qualcuno, disperati attaccati a un’ultima speranza; infine, il corpo esprime la volontà dell’anima di sovvertire l’ordine della disperazione, attraverso la resistenza e, al momento giusto, la ribellione. Pensate a un inverno freddo, un tempo in cui tutto attorno a noi sembra morto e accendiamo il fuoco per scaldarci, in attesa che cambi. La terra genera, la terra ospita, la terra lascia prosperare e poi sovrasta il corpo morto; il vento soffia sul fuoco e spinge l’acqua del fiume verso la terra, per ravvivarla. La vita si ostina a lottare contro la morte: l’arco del mondo si trasforma attraverso la nascita, la morte e la rinascita. Tutto ciò che resta immobile muore. Ciò che si muove vive. Per chi ha la forza di resistere, il premio è il miracolo del mondo che nasce.
Il vizio della speranza arriverà in sala giovedì 22 novembre 2018, distribuito da Medusa.
Grandi titoli, Incontri Ravvicinati con grandi nomi (Martin Scorsese, Cate Blanchett e Sigourney Weaver su tutti), possibili candidati ai prossimi Premi Oscar (come la splendida coppia di Stanlio & Ollio) hanno allietato le serate romane di questa edizione, ma in attesa di rivederci l'anno prossimo la kermesse si chiude - come di consueto - con la proclamazione del vincitore dell'ambito Premio del Pubblico...
Film da Oscar, dieci pietre miliari in Home Video
È Il vizio della speranza di Edoardo De Angelis ad aggiudicarsi il Premio del Pubblico BNL, realizzato in collaborazione con il Main Partner della Festa del Cinema, BNL Gruppo BNP Paribas, e assegnato dagli spettatori che hanno espresso il proprio voto sui film in programma nella Selezione Ufficiale utilizzando myCicero, con l’app ufficiale della Festa del Cinema, RomeFilmFest (realizzata da Pluservice), e attraverso il sito www.romacinemafest.org.
Come diceva il regista di Indivisibili (già vincitore di sei Nastri d’argento, otto Ciak d’oro, un Globo d’oro, e accreditato di diciassette candidature ai David di Donatello, di cui sei vinti) nelle note di regia del film, presentandolo: Nel fotogramma passato, presente e futuro. Nessuna presentazione dei personaggi, nessuna divagazione. La storia delle donne e degli uomini è scritta sul corpo: nelle cicatrici il passato, nei gesti il presente, negli occhi il futuro. Il corpo è lo strumento principale della narrazione perché la sua materia mobile esprime la trasformazione dei personaggi; è veicolo tematico in quanto mostra la bellezza ferita di essere umani in attesa di qualcosa o qualcuno, disperati attaccati a un’ultima speranza; infine, il corpo esprime la volontà dell’anima di sovvertire l’ordine della disperazione, attraverso la resistenza e, al momento giusto, la ribellione. Pensate a un inverno freddo, un tempo in cui tutto attorno a noi sembra morto e accendiamo il fuoco per scaldarci, in attesa che cambi. La terra genera, la terra ospita, la terra lascia prosperare e poi sovrasta il corpo morto; il vento soffia sul fuoco e spinge l’acqua del fiume verso la terra, per ravvivarla. La vita si ostina a lottare contro la morte: l’arco del mondo si trasforma attraverso la nascita, la morte e la rinascita. Tutto ciò che resta immobile muore. Ciò che si muove vive. Per chi ha la forza di resistere, il premio è il miracolo del mondo che nasce.
Il vizio della speranza arriverà in sala giovedì 22 novembre 2018, distribuito da Medusa.