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Face/Off compie 20 anni, dieci ragioni per riguardare uno degli action più belli di sempre

Il film di John Woo usciva negli USA il 27 giugno 1997. E lasciava il segno

26.06.2017 - Autore: Pierpaolo Festa (Nexta)
Face/Off usciva negli USA il 27 giugno del 1997. Vent'anni dopo il film in cui John Travolta e Nicolas Cage si scambiano i ruoli è ancora uno degli action più belli di sempre. A prova di decennio. Di due decenni. Un film che guardiamo con nostalgia, ripensando a come il grande cinema di intrattenimento sia cambiato all'inizio del ventunesimo secolo. Due ore e venti minuti in cui seguiamo il poliziotto buono e il terrorista cattivo che gli ha ucciso il figlio saltare l'uno nel corpo dell'altro. Scambiarsi le facce e la personalità. 

Un gran film d'azione. Con due star in stato di grazia. Un'opera di John Woo. Vi raccontiamo il perché Face/Off non morirà mai, elencandovi dieci motivi


- TRAVOLTA VS. CAGE - DUE STAR ALL'APICE DELLA LORO CARRIERA
 
Nicolas Cage era da poco diventato la star dei film action, rilanciato da Jerry Bruckheimer con The Rock, il primo grande ruolo avuto dopo la vittoria dell'Oscar (sì, Cage ha vinto l'Oscar) per Via da Las Vegas. John Travolta era già stato resuscitato da Quentin Tarantino: era l'epoca in cui tornava a essere una delle più grandi star dell'industria cinematografica americana. Il loro dominio nell'olimpo di Hollywood gli ha fatto ottenere due ruoli inizialmente pensati per Stallone e Schwarzenegger. Il progetto Face/Off ci ha messo quasi dieci anni a decollare. Oggi lo ricordiamo soprattutto perché ci offre una performance straordinaria di due attori che danno il massimo e si divertono mentre lo fanno. Due protagonisti che si studiano a vicenda e sono credibilissimi quando si scambiano l'espressione. 


- S.O.S. HOLLYWOOD CHIAMA L'ASIA

Face/Off è il matrimonio più felice di fine millennio tra Hollywood e il cinema d'azione di Hong Kong. E tra i film "americani" di John Woo è senza dubbio il migliore. Si tratta dell'ultimo grande action che mescola le due culture in un'epoca in cui l'industria del cinema statunitense chiamava autori come Tsui Hark o Ringo Lam per svecchiare il genere. La "nouvelle vague" del cinema adrenalinico dell'Asia vista come stella polare dei film d'azione degli Studios. Sembrava che sarebbe stato un matrimonio duraturo tra le due culture... e invece finì tutto lì.

- UN FILM CHE OGGI PROBABILMENTE NON ARRIVEREBBE IN SALA

Riuscirebbe il concept di Face/Off a convincere gli Studios di oggi ed essere realizzato direttamente per il grande schermo? Chi lo sa? Anzi, probabilmente no. Diciamo la verità, senza un autore dietro la macchina da presa in grado di dirigere due star, il film si ridurrebbe a un action basato su un concept visto e rivisto. E rischierebbe l'uscita direttamente in Home Video (come tanti film con Cage e Travolta oggi). 
Oppure probabilmente i produttori ridurrebbero a zero lo sviluppo dei personaggi per rimpolpare invece gli effetti speciali e lo spettacolo. Ecco dunque un'altra ragione per cui vale la pena riscoprirlo: a Hollywood non fanno più film così... 

- CHARACTER DRIVEN: PRIMA I PERSONAGGI POI TUTTO IL RESTO

Un film character driven e cioè basato sui personaggi più che sulla storia. A partire da loro si sviluppa tutto il resto. Oggi se cerchi sviluppo di personaggi nei prodotti di Hollywood allora il posto giusto per trovarlo è la televisione. Face/Off invece si prende il tempo di raccontare a fondo i due protagonisti, anche a costo di diminuire l'azione e lo spettacolo in scena. E sono proprio le sequenze più interessanti del film. 

- DUE PROTAGONISTI CHE SI COMPLETANO A VICENDA

Due opposti che si completano a vicenda. Non è certo un tema inedito, eppure è vincente vedere John Travolta che diventato cattivo risolve "temporanemente" i problemi familiari dell'uomo a cui ha preso la vita: la crisi matrimoniale e il rapporto con la figlia. Come se il cattivo diventasse per un istante un buono (si veda la scena in cui lo vediamo davanti alla tomba del bambino che ha ucciso all'inizio del film). Allo stesso tempo il buono che ha preso la vita del cattivo si "sporca" un po' di più: progetta un'evasione in cui rimangono feriti in tanti, assume droghe e si lascia andare per qualche attimo alla psicosi. 

- LA SCENA INIZIALE: UNA SCORPACCIATA DI ADRENALINA

Pallottole che volano da ogni parte. Un'automobile che si lancia contro un aeroplano in pista. Il velivolo si schianta successivamente contro un hangar. Il sangue scorre, la gente muore. John Woo orchestra quello che sembra a tutti gli effetti il gran finale di un film d'azione. Ma è solo l'inizio del film in realtà. Un bellissimo prologo in cui il poliziotto di Travolta riesce ad acciuffare il criminale interpretato da Cage. Da quella prima scena il film non perderà mai adrenalina né la sua voglia di cercare il grande spettacolo. 

- CAGE VS. TRAVOLTA: IL PRIMO FACCIA A FACCIA CON LE NUOVE PERSONALITA'

Sean Archer dentro il corpo di Castor Troy aspetta solo di uscire di prigione dopo aver completato la sua missione. Ma ad attenderlo c'è una sorpresa disturbante... Castor Troy è adesso in controllo del corpo di Sean Archer. I due protagonisti si sono scambiati le facce, è più facile guardare la scena che leggere: quello che non si dimentica è il primo sorriso psicopatico di Travolta e la disperazione di Cage in questo faccia a faccia in prigione. Una scena bellissima in cui i due attori recitano sopra le righe. Vi sfidiamo: provate a guardare Face/Off da quel momento... sarà impossibile distogliere gli occhi dal resto del film. 

- L'EVASIONE DI NICOLAS CAGE

L'evasione di Nicolas Cage che vediamo a metà della storia è come un film nel film. Siamo dentro le mura del carcere e assistiamo al piano improvvisato del personaggio il cui unico scopo è scappare. Una sequenza di dieci minuti che lascia il segno.  

- GLI EFFETTI SPECIALI: L'INCONTRO PERFETTO TRA IL DIGITALE E LA "VECCHIA MANIERA"

Face/Off non è un festival di effetti speciali digitali. Siamo davanti a un saggio uso della computer grafica mista a effetti pratici. La sequenza chirurgica del trapianto di faccia è ipnotica e quasi disturbante nel suo realismo. 

- OVER THE RAINBOW: IL GENIO DI JOHN WOO

Nella foto John Woo dirige John Travolta sul set di Face/Off. La presenza di Woo dietro la macchina da presa garantisce i rallenti, le sparatorie dirette come un balletto, i personaggi armati di due pistole e le colombe presenti nelle scene più importanti. Quello è il tocco di Woo. Ma il regista cinese si supera realizzando una delle sparatorie più violente sotto le note di Over the Rainbow cantata da Judy Garland e raccontandola tutta attraverso gli occhi di un bambino. E' uno dei momenti indimenticabili del film. 

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